Juve, Sarri: "Voglio onorare il contratto, bisogna vedere se resisto 3 anni"
Maurizio Sarri, allenatore della Juventus, ha parlato quest'oggi in conferenza stampa, alla vigilia dell'incontro interno contro la Lazio, big match della 34esima giornata. Ecco le dichiarazioni del tecnico bianconero.
La Lazio?
"La Lazio ha fatto una grandissima stagione e si è dimostrata una grande squadra, anche se attraversa un momento non positivo nella partita singola può ritrovare le qualità di una grande squadra. Noi abbiamo sempre fatto fatica con loro, la gara si commenta da sola".
L'ultima volta del tridente è stato con la Lazio in Supercoppa: è un esperimento che è stato accantonato con il ko di Napoli?
"Abbiamo fatto 20-21 gol in 7 partite, non abbiamo questi problemi. Dobbiamo essere più solidi e continui. Il lavoro è più rivolto a ritrovare solidità con continuità. Chi gioca davanti non è importante, è importante il lavoro che si riesce a fare per la squadra".
Perché questa Juve fa fatica a imporre il suo gioco?
"Perché contro Milan, Atalanta e Sassuolo abbiamo trovato tre squadre in grande condizione e i risultati lo dimostrano. Tutte le squadre in questo momento hanno difficoltà a tenere in mano la partita per 90 minuti. Stiamo assistendo delle partite strane che di solito girano in maniera incomprensibile. Ho visto la Serie B e ci sono stati risultati incomprensibili per come si erano messe le partite. Stiamo trovando in un'anomalia e in questo momento, giocare contro Atalanta e Sassuolo è difficile per tutti, sono due squadre molto organizzate".
Qual è la situazione infortunati?
"Bentancur, Bonucci e De Ligt hanno fatto differenziato, oggi lavoreranno in gruppo e vedremo le reazioni. Chiellini starà fermo qualche giorno. Domani vedremo chi giocherà, altrimenti valuteremo le alternative".
Senza Bernardeschi, è possibile riproporre Cuadrado in attacco?
"E' un discorso di compiti e dello svolgere bene i compiti. Possiamo giocare con Douglas o Cuadrado, vedremo, ma diventa un discorso di quello che riusciamo a fare nella fase difensiva, di creare i presupposti per la minore esposizione ai pericoli della linea difensiva".
Ogni volta che la Juve non vince il tuo nome viene messo in discussione, soprattutto dai tifosi, come vivi questa situazione? Hai avuto rassicurazioni dalla proprietà?
"Hai mai chiesto a un pilota di Formula 1 se ha paura della velocità? Sono dei rischi del mestiere. Va tutto bene se vinci, va tutto male se perdi e la logica conseguenza sono le critiche, ma fanno parte del mestiere".
Hai paura che la squadra si sciolga?
"Non bisogna aver paura, se uno fa questo mestiere non deve avere paura. La squadra è abituata a lottare per questi traguardi e da quel punto di vista dovrebbe dare garanzie. Poi stiamo vivendo un momento che non era mai stato vissuto in 110 anni di storia del calcio ed è normale che stia creando a tutti, c'è chi lo accusa meglio e chi ha più alti e bassi. Credo che loro siano mentalmente pronti per affrontare questo momento di classifica".
Crede che il suo futuro dipenderà dai risultati?
"Ho un contratto e lo voglio onorare a tutti i costi. Il mio futuro è domani, bisogna pensare alle singole partite. La testa deve essere concentrata sulle partite. Tanto poi nel calcio tutto il resto è conseguenza. Ora dobbiamo pensare solo alla Lazio".
Se vince le prossime gare arriverà ai 91 punti con il Napoli: qual è la squadra più forte e quale situazione è più complicata?
"Alla Juve il lavoro è appena cominciato, a Napoli i 91 punti li abbiamo fatti al terzo anno. Sono due squadre diverse. Bisognerà vedere se riesco a lavorare 3 anni alla Juve. Per i punti, io credo che questa stagione sia stata condizionata, non solo per noi ma almeno per 3 delle 4 squadre che sono avanti in classifica, dalla atipicità della situazione. Qui c'è una criticità mondiale superiore, a Napoli c'è una criticità locale superiore. Il calcio è difficile ovunque".
Al Chelsea ha lasciato da vincente: è un'ipotesi che prende in considerazione o sta pensando al mercato dell'anno prossimo?
"Ho già risposto prima. Ho un contratto in essere e io voglio andare avanti con la Juve. Al Chelsea la situazione era diversa. Mi piaceva moltissimo la Premier, un'esperienza bellissima, ma ho sempre avuto il desiderio di tornare in Italia".
Come si trova in questo momento a sentire il fiato sul collo delle rivali?
"Mi sento meglio perché prima ho fatto 38 partite a dare dietro alla Juve e ora sono davanti, mi sento meglio".
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