Juve, rosso record: perdita di 254,3 milioni nel bilancio 2021/22. Le prospettive
"Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2022, che evidenzia una perdita di € 254,3 milioni (€ 209,9 milioni al 30 giugno 2021). Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti un piano di compensi basati su strumenti finanziari denominato “Piano di Performance Shares 2023/2024- 2027/2028” e la proposta di autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie". È quanto annunciato da una nota ufficiale dopo il CdA della Juventus.
"Per una corretta interpretazione dei dati occorre in primo luogo rilevare che l’esercizio 2021/2022 è stato ancora significativamente penalizzato – come per tutte le società del settore e di numerose altre industry – dal perdurare dell’emergenza sanitaria connessa alla pandemia da Covid-19 e dalle conseguenti misure restrittive imposte da parte delle Autorità. La pandemia ha influenzato in misura rilevante – direttamente e indirettamente – i ricavi da gare, i ricavi da vendite di prodotti e licenze e i proventi da gestione diritti calciatori, con un conseguente inevitabile impatto negativo sia di natura economica che finanziaria.
L’esercizio 2021/2022 chiude con una perdita consolidata di € 254,3 milioni, rispetto alla perdita di € 209,9 milioni dell’esercizio precedente. Nel dettaglio, l’incremento della perdita dell’esercizio – pari a € 44,4 milioni – è principalmente dovuto a minori ricavi per € 37,3 milioni; tale calo è originato da minori diritti televisivi e proventi media per € 64,8 milioni (soprattutto per effetto del minor numero di partite di Campionato e UEFA Champions League rispetto all’esercizio 2020/2021, che beneficiava dello spostamento di alcune partite dalla stagione 2019/2020), parzialmente compensati da maggiori ricavi da gare per € 24,5 milioni (seppur ancora significativamente penalizzati dalla pandemia) e da altre voci minori.
A livello civilistico, l’esercizio al 30 giugno 2022 di Juventus chiude con una perdita di € 253,2 milioni (rispetto alla perdita di € 209,5 milioni dell’esercizio precedente); sarà proposto all’Assemblea degli Azionisti di coprire integralmente tale perdita mediante utilizzo della riserva da sovrapprezzo azioni.
I costi operativi, gli ammortamenti e accantonamenti netti sono – nel complesso – sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente. I costi operativi risultano in aumento principalmente per il personale tesserato (€ +27,7 milioni) e per i servizi esterni (€ +10,4 milioni), in parte compensato da minori oneri da gestione diritti calciatori (€ -5,5 milioni). A fronte di tali maggiori costi, sono stati registrati minori ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni per complessivi € 31,9 milioni (di cui € 24,1 milioni correlati al personale tesserato).
“Il patrimonio netto al 30 giugno 2022 è pari a € 169,4 milioni, in aumento rispetto al saldo di € 28,4 milioni del 30 giugno 2021, a seguito del perfezionamento dell’operazione di aumento di capitale a dicembre 2021 (€ +393,8 milioni, al netto dei relativi costi), in parte compensata dalla perdita dell’esercizio (€ -254,3 milioni) e dalla movimentazione della riserva da fair value di attività finanziarie (€ +1,5 milioni).
Al 30 giugno 2022 l’indebitamento finanziario netto ammonta a € 153 milioni, in riduzione di € 236,2 milioni rispetto al dato al 30 giugno 2021 (€ 389,2 milioni) a seguito del perfezionamento del predetto aumento di capitale (€ +393,8 milioni), i cui effetti sono stati in parte compensati dai flussi negativi della gestione operativa (€ -32,1 milioni), dai pagamenti netti legati alle Campagne Trasferimenti (€ -110,1 milioni), dagli investimenti in altre immobilizzazioni (€ -1 milione), dall’esborso per oneri finanziari e da altre voci minori (€ -14,4 milioni)".
Le prospettive bianconere
Al di là della nota bianconera ci si spinge oltre, provando a capire come tutto questo si traduca sull'attualità sportiva della Juventus: il CdA non si è mosso verso un ribaltone immediato in panchina o nella dirigenza, con l'auspicio di vedere la situazione sportiva migliorare già nelle prossime partite. La deadline per Allegri - spiega Il Messaggero - è fissata alla sosta prima del Mondiale, per quello che sarà un bilancio di quanto accaduto fin qui, con la possibilità di rimettere in discussione il tecnico in caso di risultati ancora deludenti. Il tutto tenendo conto di un imperativo sia sportivo che di bilancio: la qualificazione alla prossima Champions League è un appuntamento da non fallire.