Juve, questo è il dominio del gioco di Pirlo? Allora tanto valeva tenere Allegri

"Voglio vedere il dominio del gioco e avere il controllo della palla, voglio una squadra che vada all'immediata riconquista del pallone": questo il mantra di Andrea Pirlo, ripetuto quasi fino allo sfinimento sin dal suo arrivo sulla panchina della Juve, prima dell'Under 23 e poi della prima squadra.
Pirlo è alla prima avventura in panchina e questa è già una bella attenuante ma quanto durerà il credito concessogli dalla stampa e anche dalla squadra? Maurizio Sarri - bisogna ammetterlo - è stato criticato per molto meno. Lo stesso tecnico toscano, dopo 7 giornate, aveva 6 punti in più rispetto alla Juve di Andrea Pirlo, che è la squadra che ha il saldo peggiore, insieme all'Inter di Conte, rispetto all'anno scorso.
Le attenuanti come detto non mancano ma il dominio del gioco dov'è? Ieri la Lazio, squadra notoriamente brava a mettersi dietro e a ripartire in contropiede, ha avuto un possesso palla superiore a quello della Juventus. I bianconeri hanno il 12° baricentro più alto del campionato. Sono dati, meri numeri, ma che testimoniano le difficoltà della Juve. Ieri - va detto - la formazione di Pirlo non ha fatto male contro la Lazio, almeno nella prima ora di gioco, anche nei primi 70 minuti, soffrendo il giusto, con Szczesny praticamente inoperoso.
La Juve però non ha dominato il gioco ma si è messa dietro a difesa dell'1-0 provando poi a colpire in contropiede. E allora una provocazione: se questo è il bellissimo gioco di Pirlo, se questo è il dominio del gioco tanto decantato dall'attuale tecnico bianconero, tanto valeva tenere il tanto vituperato Max Allegri. Perché la Juve dopo il brutto ko con il Barcellona sembra aver cambiato volto, in nome del risultato. E a questo punto tanto valeva tenere il miglior 'risultatista' in circolazione. Corto muso. Fine.
Segui 90min su Facebook, Instagram e Telegram per restare aggiornato sulle ultime news dal mondo della Juventus e della Serie A.