Juve, Pirlo: "Cristiano Ronaldo parte con noi, Chiellini out. Pressioni? Sono tranquillo"

Andrea Pirlo
Andrea Pirlo / Getty Images/Getty Images
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Andrea Pirlo, allenatore della Juventus, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro lo Spezia in programma domani alle ore 15 presso lo stadio Dino Manuzzi (campo neutro), per il match della sesta giornata di Serie A. Ecco le sue dichiarazioni.

Cristiano Ronaldo?

"E' andata bene, è arrivata la negatività del secondo tampone. Stamattina si è allenato individualmente, ha voglia di rimettersi con i compagni e partirà regolarmente con la squadra".

De Ligt?

"Deve aspettare un'altra settimana. L'ortopedico ha dato un'altra settimana di stop. Sta andando bene, sin troppo bene addirittura, ma per non correre rischi gli ha detto di aspettare un'altra settimana".

Bonucci?

"Ieri ha lavorato a parte, oggi ha lavorato con la squadra e ci sarà. Chiellini non sarà convocato, continuerà il suo lavoro di recupero. Sta meglio ma non è disponibile".

Ronaldo: una pausa così lunga può essere un problema?

"Non credo che partirà dall'inizio. E' già importante averlo con noi, poi vedremo come sta. Si è allenato a casa, non è lo stesso allenarsi sul campo ma è un giocatore talmente importante che lo portiamo con noi".

Andrea Pirlo, Juventus, Allianz Stadium
Andrea Pirlo, Juventus, Allianz Stadium / Valerio Pennicino/Getty Images

Che partita sarà domani?

"E' una partita da vincere, difficile, come lo è stato a Crotone. Giochiamo contro una neopromossa che sta facendo bene. Conosco Italiano perché abbiamo fatto il corso di allenatore insieme e so come vuole far giocare la sua squadra. Dovremo cercare di fare punti per il prosieguo del percorso e per avere maggiore positività".

Manca un po' di solidità?

"Manca reattività nel recupero palla. Penso che siamo una delle squadre che ha subito meno gol dopo il Napoli. Se si vuole fare un gioco offensivo è normale concedere qualcosa ma l'importante è proseguire su questa strada, lavorando giorno dopo giorno".

C'è qualcosa da fare a livello tattico per migliorare il centrocampo?

"Ci vuole l'amalgama tra giocatori nuovi e che hanno giocato poco insieme, ci vuole tempo per capirsi e movimenti in campo, per trovare le giuste distanze. Stiamo lavorando sulla riaggressione, deve scattare nella testa dei giocatori questo aspetto che faliciterebbe anche il lavoro dei centrocampisti".

Ramsey?

"Non è al meglio, è al 50% e lo portiamo via. Gli altri hanno giocato tanto in questo periodo, qualcuno dovrebbe riposare ma ora devono giocare per forza".

Quanto è difficile conciliare i risultati con il ricambio generazionale?

"Su 60-70 giorni che sono qui, ho allenato una 20ina di giorni. Abbiamo avuto poco tempo e non con tutti i giocatori. E' normale che ci sia una non fluidità di gioco e qualche posizione non capita al 100%. Siamo contenti, non dei risultati, ma sulla voglia e sull'approccio dei giocatori di mettersi a disposizione".

Si aspettava questa pressione da allenatore?

"Non lo sono perché c'erano da calciatore e da allenatore. Ho giocato per 20 anni e sono sempre stato sotto i riflettori con pressioni e responsabilità da mettere in campo, non mi sorprende ma mi fa venire voglia di fare sempre meglio e di poter fare sempre meglio. Quello che succede o si dice sui giornali e sulle radio va di pari passo con quello che succede in campo ma io continuerò a fare il mio lavoro e sono tranquillo".

Su Dybala incide il rinnovo?

"No, è solo una questione fisica. La prima dopo il rientro la fai sempre bene, la seconda poi ti arriva un po' di stanchezza ed è più difficile. Quando uno entra in campo non pensa ai rinnovi, alle voci di mercato, pensa a far bene e lui ha in mente solo questo per la Juventus".


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