Morata e il Citomegalovirus. Il virologo: "Vi spiego cos'è e quanto dura"
Alvaro Morata con ogni probabilità sarà costretto a saltare anche il Verona a causa del Citomegalovirus. L'attaccante della Juventus, per tutto il mese di febbraio ormai, sta combattendo con stati febbrili e spossatezza dovuti a questo agente patogeno.
Il virologo Fabrizio Pregliasco ne ha parlato alla Gazzetta dello Sport provando a spiegare di cosa si tratta: "Si tratta di un virus molto diffuso, che nella maggior parte dei casi nei soggetti immunocompetenti non dà sintomi, ma che inquieta soprattutto nei casi di trasmissione verticale, da madre a figlio, attraverso la gravidanza. Tra gli adulti immunocompetenti sono molti i casi asintomatici. Questo virus, infatti, normalmente non provoca alcunché e ha generalmente un decorso benigno".
Ancora Pregliasco: "I sintomi si possono presentare, oltre che nel nascituro a rischio, nei pazienti immunocompromessi, come per esempio le persone sieropositive. In questi casi si possono avere infezioni a livello dell’occhio, come le corioretiniti, o a livello dell’esofago, o ancora del fegato come le epatiti, e nei casi peggiori encefaliti e polmoniti. Ma di solito queste manifestazioni si hanno in pazienti davvero immunocompromessi. Proprio come nel caso del coronavirus Sars-CoV-2, sono molti gli adulti immunocompetenti positivi al virus ma che non presentano sintomi oppure presentano, come potrebbe essere il caso di Morata, sintomi più o meno variegati e non molto rilevanti. Accade un po’ ciò che accade con la mononucleosi, scatenata da un altro virus ma dal comportamento analogo. In un caso come quello di Morata escluderei forme pesanti. Per quanto riguarda la durata, potrebbe essere di alcune settimane, proprio come la mononucleosi".
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