Juve in crescita? No, col Toro vittoria 'allegriana': le prospettive con Pirlo erano diverse. Dov'è la rivoluzione?

Andrea Pirlo, Juve
Andrea Pirlo, Juve / DeFodi Images/Getty Images
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La Juventus ha vinto con il Torino la sua quarta partita in campionato sul campo su 10 gare disputate (nel mezzo la vittoria a tavolino con il Napoli sub iudice e 5 pareggi). In tanti stanno parlando di cuore Juve dopo il successo arrivato al 90' con il gol di Bonucci ma cosa si sarebbe detto se la Juve avesse pareggiato?

Il risultato - è proprio vero - cambia tantissimo i giudizi, non solo dei tifosi ma anche degli addetti ai lavori. Non va però dimenticato il disastroso primo tempo dei bianconeri che hanno fatto un figurone (con tutto il rispetto) alla difesa del Torino, la più battuta del nostro campionato.

Leonardo Bonucci e Andrea Pirlo, Juve
Leonardo Bonucci e Andrea Pirlo, Juve / Chris Ricco/Getty Images

Premessa d'obbligo: la Juve ha vinto ed era fondamentale portare a casa i 3 punti ma il progetto iniziato due anni fa con l'addio di Allegri, l'arrivo prima di Sarri e poi di Pirlo per provare a vincere non solo con il cuore Juve e con il Dna che da sempre caratterizza questa squadra - specie i 9 Scudetti di fila - ma anche con il gioco a che punto è? Quella di ieri è sembrata una vittoria 'allegriana' ma le premesse con Andrea Pirlo erano altre. Sono passati 4 mesi dal suo approdo in panchina e ancora sentiamo parlare del mancato precampionato. Certamente questo fattore ha inciso ma ancora la Juve non ha una formazione titolare, il tecnico continua ancora a cambiare interpreti in tutti i reparti perché non ha ancora le idee chiare, e soprattutto questa Juve non ha ancora un gioco.

Le idee di Pirlo si sono viste solo a sprazzi. Sono cresciuti i vari Danilo, Morata e Cuadrado ma si stanno perdendo per strada i vari Kulusevski, Dybala e Bentancur. Se sulla panchina bianconera ora ci fosse Sarri (che aveva 6 punti in più rispetto al tecnico bresciano) cosa si sarebbe detto di questa Juve? Le note positive non mancano, come l'attuale terzo posto e il passaggio del turno in Champions (la Juve ancora non ha convinto ma è comunque terza, in Europa gli avversari erano modesti e la Juve è riuscita a farsi incartare anche dal peggior Barcellona degli ultimi anni) ma gli sbalzi di umore all'interno delle partite sono preoccupanti. Il risultato, come detto all'inizio, è fondamentale ma questa Juve aveva fatto un'altra scelta un anno e mezzo fa: arrivare al risultato attraverso il gioco. Si è visto a sprazzi con Sarri - costretto poi a cambiare rotta - e si è visto ancor meno con Pirlo. La rivoluzione è iniziata da 4 mesi ma alla Juve non sembra essere cambiato ancora nulla!


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