Juve, il Gip: "Plusvalenze prassi costante, manovra stipendi legata al Covid'

Maurizio Arrivabene, Andrea Agnelli, Federico Cherubini e Pavel Nedved
Maurizio Arrivabene, Andrea Agnelli, Federico Cherubini e Pavel Nedved / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Nel calcio le plusvalenze sono da considerare come una "prassi costante", gli indagati sono incensurati e la manovra stipendi è nata per le difficoltà della pandemia da Covid-19. Sono questi i tre punti a cui, come scrive oggi Tuttosport, si aggrappa il Gip di Torino Ludovico Morello per respingere le richieste dei pm legate all'inchiesta sui conti della Juventus.

Andrea Agnelli
Andrea Agnelli / Daniele Badolato - Juventus FC/GettyImages

Per quanto riguarda le plusvalenze, il Gip sottolinea che non ci sarebbe stata malafede nella loro applicazione da parte della società bianconera e verrebbe quindi a mancare il dolo e a decadere l'ipotesi di reato. A 'smontare' tale versione ci sono però le numerose intercettazioni, anche se gli indagati vengono etichettati come "soggetti completamente incensurati e perfettamente inseriti nel tessuto economico e sociale (nazionale e internazionale) - scrive Morello -. La società nei cui confronti sono mosse le contestazioni è una delle più importanti in ambito calcistico nazionale e internazionale, quotata in Borsa, quindi ragionevolmente molto attenta e sensibile alle conseguenze di eventuali indagini a suo carico".

"Il pericolo di reiterazione del reato sembra sempre meno attuale e concreto se si considera che le condotte in esame sono state poste in essere in buona parte nel grave e completamente imprevedibile contesto pandemico collegato all'emergenza sanitaria Covid-19che ha determinato, tra l'altro, la sospensione delle competizioni calcistiche nazionali ed internazionali, oltre alla chiusura al pubblico degli impianti sportivi, con conseguenti danni economici esorbitanti", sottolinea ancora il Gip in un altro passaggio,