Juve, è il giorno delle memorie difensive: cosa contesta Chiné ai bianconeri?
Accanto alle tematiche offerte dal campo, con l'eliminazione in semifinale di Coppa Italia per mano dell'Inter, la Juventus si concentra sul fronte giudiziario e sulle memorie difensive da presentare dopo la chiusura delle indagini legate alla manovra stipendi e alle partnership (con notifica datata 12 aprile). I legali del club, spiega Tuttosport, presenteranno oggi - in giornata - le memorie difensive con l'intenzione di attaccare le contestazioni mosse dal procuratore federale Chiné.
L'auspicio è quello di arrivare a un'archiviazione, spiega il quotidiano, idea comunque complessa da veder concretizzare. Quali sono le contestazioni mosse da Chinè ai bianconeri? Il primo fronte è quello dell'accordo per ridurre le mensilità di stipendio (da maggio a giugno 2020 compresi) per ventuno calciatori e per l'allenatore (Maurizio Sarri), senza però depositre tali accordi e andando a violare - con tale omissione - il principio contabile di competenza economica (oltre a quello di "par condicio con le altre società").
Si contesta poi la possibile violazione dell'articolo 4 a causa di collaborazioni con agenti pagati nonostante l'assenza di un'effettiva attività di intermediazione. L'ultimo punto è quello che riguarda accordi confidenziali stipulati senza un deposito in lega. In seguito alla presentazione delle memorie difensive, conclude Tuttosport, il PM avrà 15 giorni di tempo per i deferimenti.