Juve, che fare con Miretti? Prospettive future tra permanenza e arrivederci
Tante verticalizzazioni, inserimenti e voglia di mettersi in mostra: la scorsa domenica, nel giorno della doppietta del festeggiato Bonucci, Fabio Miretti è stato uno dei protagonisti della sfida a prendersi la scena. La vittoria ottenuta nel mezzogiorno rovente dello Stadium, frutto in buona parte delle giocate del giovane centrocampista classe 2003, ha riaperto in casa Juventus le solite discussioni sulla quantità di impiego dei ragazzi del settore giovanile e sulla possibilità di lasciarli maturare sin da subito in prima squadra o meno.
Le necessità, ed una posizione di classifica comunque agevole rispetto alle scorse settimane, hanno permesso ad Allegri di affidare il centrocampista sceso in campo contro il Venezia al gioiellino bianconero. Miretti ha sin da subito risposto alla grande, mettendo il suo zampino sulle reti che hanno permesso alla Juventus di guadagnare matematicamente la qualificazione alla prossima Champions con tre giornate di anticipo, un risultato positivo ottenuto dalla Vecchia Signora, che ora non ha più bisogno di sperare, come l'anno scorso, nei passi falsi delle altre.
La Miretti-mania
La grande prestazione fornita ha subito acceso una Miretti-mania nell'ambiente bianconero (esisteva già, ma ieri sembra aver preso decisamente piede), che chiede a gran voce la conferma del giovane classe 2003 anche per la prossima stagione in prima squadra. Un traguardo che non farebbe altro che inorgoglire il ragazzo del Pinerolo, il quale nella mixed zone successiva alla vittoria di ieri ha raccontato della sua emozione nell'essere sceso in campo dal 1': "Quando arrivi alla Juve e hai 10 anni il tuo sogno è quello di giocare in prima squadra. Io oggi ho avuto questa partita e quindi è stata una grande emozione".
Ma quindi il futuro di Miretti sarà a tinte bianconere? La risposta è molto probabilmente sì ed è l'unico dettaglio prossima alla certezza del futuro alla Juve del centrocampista. Il classe 2003 ha confermato la sua completa disponibilità a Massimiliano Allegri anche per il finale di stagione, dove però potrebbe essere poco impiegato visti gli attuali impegni dell'Under 23 nei playoff di Serie C. Molto dipenderà dall'incontro di domani in casa della Pro Vercelli, che in caso di sconfitta potrebbe regalare diverse pedine da testare in prima squadra nelle ultime tre giornate (oltre a Miretti anche Soule, Ake, Zuelli e De Winter potrebbero infatti racimolare qualche frazione di esperienza nella massima serie).
Se il prossimo futuro in A potrebbe decidersi già domani, diverso è il discorso in vista della prossima stagione. Nonostante sia ora sulla bocca di tutti, Miretti deve fare i conti con un reparto attualmente pieno di linee. La nuova politica bianconera potrebbe riportare alla Juventus in estate sicuramente Fagioli e Rovella (resta qualche dubbio su Ranocchia, che invece potrebbe lasciare Vicenza e cercare una nuova avventura tra B ed A prima di giocarsi le sue carte in prima squadra), rendendo il centrocampo più corposo.
Un reparto affollato
Escludendo attualmente Miretti, il reparto conterebbe con: Locatelli, McKennie, Rabiot, Ramsey (quasi certo di non essere riscattato dai Rangers), Zakaria, Arthur, Fagioli e Rovella. Al momento si contano quindi ben 8 centrocampisti per tre posti in mezzo, se confermata la volontà del tecnico di utilizzare il 4-3-3 in campo; il 4-4-2 spingerebbe la società a muoversi per un esterno di sinistra, diminuendo ancor di più lo spazio a disposizione dei centrocampisti in mezzo. Una piccola apertura sembra non emergere anche considerando i possibili addii di Arthur e Ramsey, a cui la Juve sta cercando di venire a capo per piazzare il colpo da 90 in mezzo.
L'unica alternativa che potrebbe cambiare le carte in tavola e convincere Allegri a mantenere il giovane centrocampista è una possibile cessione anche di Rabiot. Il francese, forte anche dell'ottimo finale di stagione vissuto all'ombra dell'Allianz, sembra aver attirato l'interesse di alcune società straniere. Una situazione certamente intrigante per la Juventus, che non ha mai chiuso la porta ad un suo addio in caso di offerte irrinunciabili. Con l'ex Psg fuori dai giochi, il tecnico toscano potrebbe anche chiedere alla dirigenza di non investire maggiormente sul centrocampo, magari caricando ancor di più il colpo verso Pogba o Milinkovic Savic, e quindi puntare su Miretti come ultimo slot di riparo - i titolari in partenza sarebbero comunque Locatelli, Mckennie ed il colpo da 90, con Zakaria, Fagioli e Rovella ad inseguire.
Crescere altrove?
A conti fatti, alla crescita del giocatore potrebbe giovare di più un anno di lavoro lontano da Torino (e quindi anche dall'Under 23). In questo modo il giovane centrocampista potrebbe mettersi alla prova in campionati più difficili dell'attuale Serie C e cercare così di confermare quanto fatto vedere in campo con il Venezia. La sfida contro l'ultima della classe ha sicuramente dato lustro alle qualità di Miretti, troppo poco però per giustificare tutta la luce mediatica catturata nelle ultime ore. Il classe 2003 ha grandi margini di miglioramento, ma li può raggiungere trovando prima di tutto una buona continuità di gioco. Un aspetto che alla Juve sembrerebbe mancare in primis (salvo pioggia di infortuni a spianare la strada), soprattutto in virtù della necessità di Allegri di dover far fruttare gli investimenti a suon di milioni già fatti dalla società.
La scelta finale ricadrà, ovviamente, anche sul giocatore, il cui parere non può passare inosservato. Miretti ha ancora tanta strada da percorrere per giustificare i paragoni avanzati nelle ultime ore, perché una rondine non fa primavera (o in questo caso una partita non fa il campione). Con la giusta serietà, però, tutto potrebbe filare nel miglior modo possibile e regalare così alla Juve una nuova stella da mostrare orgogliosamente alla Serie A.
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