Juve Campione d'Italia per il 9° anno consecutivo: 3 certezze, 3 sorprese e 3 delusioni dei bianconeri

Juventus v Sampdoria - Italian Serie A
Juventus v Sampdoria - Italian Serie A / Soccrates Images/Getty Images
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La Juventus ha vinto il 9° Scudetto consecutivo, cancellando, forse, le critiche. Tante quelle piovute addosso in queste stagione. Una stagione complicata per tutti, probabilmente la più difficile di sempre. La Juve prima del lockdown aveva chiuso con un punto di vantaggio. In molti davano per favorita per la Lazio ma le effimere certezze dei biancocelesti si sono sciolte come neve al sole alla ripresa, spianando la strada del successo alla Juventus di Sarri che ha gestito il vantaggio, perdendo contro Milan e Udinese solo dopo aver saputo il risultato delle avversarie. Finita la stagione, è tempo di pagelloni. Ecco le 3 certezze, le 3 delusioni e le 3 sorprese bianconere del 9° Scudetto

FBL-ITA-SERIEA-SAMPDORIA-JUVENTUS
FBL-ITA-SERIEA-SAMPDORIA-JUVENTUS / MARCO BERTORELLO/Getty Images

Le certezze

Primo su tutti Gianluigi Buffon. Tornato dopo l'anno in 'esilio' al PSG, Gigi si è rimesso in discussione con l'inedito ruolo di secondo portiere. Un lusso averlo come 'riserva' ma d'altronde Gigi è come un vino buono: più invecchia più migliora. Riserva...superiore! Altra certezza dei bianconeri Cristiano Ronaldo, uno degli uomini simbolo della Juventus. Lo scorso anno si era 'scaldato' con 21 gol in campionato. Quest'anno è andato oltre, segnando 31 gol sin qui, sfiorando anche la rimonta su Immobile (gli restano due partite per sognare il titolo di capocannoniere e la Scarpa d'Oro). Leonardo Bonucci è la terza certezza. Forse qualcuno storcerà il naso ma il difensore si è preso sulle spalle la difesa nei momenti di difficoltà. Out Chiellini, Leo è diventato il leader della retroguardia, disimpegnandosi tra gli 'immaturi' De Ligt prima e Demiral poi. Nel finale un calo ma non va dimenticata la prima ottima parte di stagione.

Udinese Calcio v Juventus - Serie A
Udinese Calcio v Juventus - Serie A / Jonathan Moscrop/Getty Images

Le delusioni

Chi vince ha sempre ragione ma questo è stato un anno particolare per la Juventus e c'è stata più di una delusione. Senza voler stilare una classifica, tra i giocatori che hanno più deluso c'è Alex Sandro. Il terzino sinistro, padrone della fascia sinistra, aveva illuso i bianconeri, iniziando bene la stagione ma col passare delle settimane è calato. Tanti gli avversari che lo hanno messo in difficoltà, tante le dormite, pochi gli alti in questa stagione. Ci si aspettava di più da Aaron Ramsey. Prendiamo l'ex Arsenal come simbolo del centrocampo che ha deluso le attese. Il gallese, che percepisce 7 milioni a stagione, uno dei colpi a zero, non ha inciso. Tra febbraio e marzo era diventato un titolare della Juve, sembrava aver svoltato ma il lockdown gli ha impedito di trovare continuità e ora sembra essere in seria mancanza d'ossigeno. Ma è al primo anno in Italia, un attenuante ce l'ha. Terza delusione Douglas Costa: più giorni in infermeria che sul campo. Doveva spaccare le partite ma non sempre è stato così. Arma tattica 'nucleare' inesplosa, non ha mai convinto del tutto.

Juventus v SS Lazio - Serie A
Juventus v SS Lazio - Serie A / Emilio Andreoli/Getty Images

Le sorprese

Rodrigo Bentancur è stata in parte una conferma e in parte una sorpresa. Il centrocampista uruguagio, calato nelle ultime uscite, ha sostenuto da solo, per larghi tratti della stagione, il centrocampo bianconero, l'anello debole juventino. Il classe '97 ha ancora ampi margini di miglioramento e quest'anno deve molto a Sarri. Chi deve molto a Sarri è anche Paulo Dybala. Una sorpresa? Andando a guardare i numeri dello scorso anno sì. Paulo aveva segnato 5 gol in campionato e 5 in Champions, ora è a quota 17, con 11 reti in campionato, 8 valse l'1-0 per la Juve. Un giocatore che era finito sul mercato, rigenerato da Sarri. Infine Demiral. Ha giocato troppo poco tempo ma tra dicembre e gennaio, prima dell'infortunio, aveva soffiato il posto allo straquotato De Ligt. Arrivato dal Sassuolo, dopo una prima difficoltosa contro il Verona, ha lavorato sodo, guadagnandosi la maglia da titolare per oltre un mese, nel momento più duro della stagione.


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