Da Bonucci a Chiellini, la Juventus ne è certa: l'addio di CR7 ha giovato ai bianconeri

I bianconeri festeggiano il rigore parato da Szczesny
I bianconeri festeggiano il rigore parato da Szczesny / Nicolò Campo/GettyImages
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La Juventus gioca con poca brillantezza, ma riesce comunque a portare a casa i 3 punti dalla tanto ostica quanto gelida trasferta di San Pietroburgo. Ancora una volta a prevalere è il cosiddetto "Muso Corto", manifesto programmatico della squadra di Massimiliano Allegri.

In netto contrasto rispetto al trend degli ultimi anni, i successi in Champions League sono serviti a consolare le delusioni del campionato. La Juve si è resa infatti protagonista di un avvio di Serie A alquanto problematico, ma la vittoria contro il Chelsea - un netto 3-0 all'Allianz Stadium - ha conferito il vigore necessario per riprendere in mano la situazione.

Da allora, la Vecchia Signora ha inanellato solo successi, tutti senza subire gol, tutti 1-0, e adesso i ragazzi di Allegri intendono proseguire in questa direzione

Goalkeeper Wojciech Szczsny (center orange) of Zenit seen...
I bianconeri / SOPA Images/GettyImages

Mentre i bianconeri sconfiggevano lo Zenit, a 3640km di distanza Cristiano Ronaldo chiudeva la rimonta ai danni dell'Atalanta con un colpo di testa imperioso. Il portoghese ha disputato una gara da spettatore non pagante, ma un campione riesce a essere decisivo anche nelle giornate storte.

Tornando alla Juventus, incuriosiscono le recenti interviste rilasciate dai due principali leader dello spogliatoio bianconero: Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini. Entrambi i difensori hanno infatti commentato l'addio di Cristiano Ronaldo avvenuto in estate.

Il primo a parlarne è stato Bonucci che, intervenuto ai microfoni di Prime Video al termine di Zenit-Juve, ha spiegato quanto la squadra abbia raggiunto "una maggiore umiltà" dopo la partenza di CR7. Secondo il centrale dell'Italia, i bianconeri si erano abituati a passare la palla a Ronaldo e ad assistere in panciolle alle sue giocate decisive. Ora, invece, hanno "ritrovato la voglia di soffrire e di avere pazienza".

Chiellini è stato perfino più perentorio, esprimendo senza mezzi termini quanto la cessione del portoghese abbia influito negativamente sull'avvio stagionale della Juventus. Per il capitano della Nazionale, la decisione di Cristiano Ronaldo a pochi giorni dalla chiusura del calciomercato estivo è stato un trauma per i giocatori che si sono ritrovati da un momento all'altro privi della loro macchina da gol.

Che Ronaldo potesse andarsene, Chiellini l'aveva già intuito alla fine dello scorso campionato, ma l'addio così all'ultimo minuto davvero non gli è andato giù: "È andato via il 28 agosto, sicuramente per noi sarebbe stato meglio fosse andato via prima per prepararci...".

A parlare non sono gli ultimi arrivati, ma due giocatori che hanno scritto la storia recente della Juventus. Bonucci e Chiellini sono stati gli uomini della rinascita bianconera, hanno assistito sia ai periodi più brutti sia a quelli più vincenti. Quindi, queste parole vanno prese con estrema serietà. Con il ritorno di Ronaldo a Manchester, la Juve ha perso un attaccante da almeno 30 gol a stagione e - almeno al momento - non c'è nessuno che possa coprire questa mancanza all'interno della rosa.

Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci
Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci / Chris Ricco/GettyImages

Con tutta probabilità, la squadra di Allegri terminerà la stagione con meno gol segnati rispetto allo scorso anno. Tuttavia, questo deficit sotto l'aspetto realizzativo ha portato i giocatori bianconeri ad assumere un atteggiamento più prudente all'interno delle partite. Una rete subita adesso è molto più difficile da recuperare, visto che non c'è un bomber che la metta dentro. Così, i bianconeri hanno fatto fortino e Szczesny ha perso l'abitudine di raccogliere palloni dal sacco.

Nella stessa intervista a DAZN, Chiellini ha anche rivelato che la cessione di Ronaldo è coerente alla linea di ringiovanimento abbracciata dalla società, quindi il suo addio può permettere la crescita dei tanti giovani che sono arrivati a Torino negli ultimi anni. Primo su tutti Federico Chiesa, sempre più uomo simbolo di questa Juve.

Ma il gol di ieri sera potrebbe essere un punto di svolta anche per Dejan Kulusevski. Se poi aggiungiamo la ripresa di Federico Bernardeschi e il dinamismo di Moise Kean, realizziamo quanto il futuro bianconero sia luminoso, anche senza Cristiano Ronaldo.


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