Julio Cesar rivela due aneddoti su José Mourinho durante la sua esperienza all'Inter
Sette stagioni, cinque Scudetti, tre Coppe Italia, quattro Supercoppe Italiane, un Mondiale per Club e una Champions League. In mezzo, nel 2010, un Triplete. Tutto questo è stato conquistato da Julio Cesar con la maglia dell'Inter dal 2005 al 2012. E il leggendario portiere del Brasile ha voluto raccontare gli otto capitoli della sua carriera su The Players' Tribune. Due di questi, sono completamente dedicati all'avventura vissuta in Italia, con la maglia nerazzurra.
Julio Cesar ha vinto 14 trofei con l'Inter, ma uno di questi - lo scudetto 2018-19 - ha rischiato di non festeggiarlo. Nel vero senso della parola. La squadra nerazzurra, si trovava in hotel in vista dell'ultima sfida di campionato del giorno dopo contro il Siena. Quella sera però, il Milan scendeva in campo a Udine con l'obbligo di vincere per non regalare matematicamente lo Scudetto ai cugini. Risultato? Sconfitta rossonera e Inter Campione d'Italia.
I giocatori, il portiere brasiliano su tutti, erano pronti ad andare in Piazza Duomo a festeggiare il tricolore. Tutti d'accordo tranne una persona: José Mourinho. Lo Special One voleva la squadra riposata in vista del match del giorno dopo contro il Siena, serviva una vittoria per conquistare un record. L'estremo difensore brasiliano è dovuto passare alle provocazioni per convincere il tecnico portoghese a festeggiare lo Scudetto con i tifosi:
"Per me era difficile accettare una cosa del genere e per questo motivo l’ho seguito in camera. Lui era già sdraiato sul letto. Guarda, se non vieni in Piazza, non vincerai mai più un titolo!
Lui si è alzato dal letto e mi ha insultato in tutti i modi. Non ne sono sicuro, ma a quanto pare aveva preso sul serio ciò che gli avevo detto.
In ogni caso, presto sono arrivati 2 pullman pronti per portarci a Piazza del Duomo.
Qualche istante dopo eravamo tutti lì a cantare ed esultare con i nostri tifosi. A un certo punto -avevo bevuto abbastanza-, ho preso Mourinho per il collo e gli ho detto: “Allora tu volevi restare in albergo?! Guarda questo! Questo è per te!”
E lui si è messo a ridere. Siamo tornati alle 5 di notte. Direttamente a dormire.
Il giorno dopo abbiamo battuto il Siena 3-0".
Probabilmente Mou, da buon portoghese, si è ricordato della maledizione di Béla Guttmann che sta condannando il Benfica ad anni di magra in campo europeo e ha voluto scacciare via una possibile maledizione di Julio Cesar nei suoi confronti.
Ma se il rapporto tra Mourinho e Julio Cesar nella stagione 2008-09 è stato quasi da padre e figlio, la situazione andò quasi scemando nella stagione successiva. Con l'Inter in lotta per il Triplete, le prestazioni del portiere brasiliano subirono un grosso crollo. Ogni allenatore ha un modo differente per cercare di risollevare l'umore di un calciatore o di dargli una scossa. Quello dello Special One era - diciamo - poco ortodosso, come ricordato dall'estremo difensore verdeoro:
“Senti, tu sei passato da essere il migliore portiere del mondo a un portiere di Serie C.
Hahaha.
Questo era il suo modo di motivarmi, lo sapete? L’idea era che io mi sentissi provocato per reagire. E con quasi tutti i giocatori, funzionava bene. Quella squadra ha avuto tanto successo perché Mourinho ci trattava in un modo diretto e molto trasparente. Non importava chi eri, lui ti criticava davanti a tutti. Ma la cosa è che non tutti reagiscono bene a questo tipo di atteggiamento. E io ero uno di questi. Ho perso la fiducia. In campo, mi sentivo ancora più insicuro.
Ma un’altra cosa positiva di Mourinho era che se tu ti sentivi trattato ingiustamente, potevi andare a parlargli. E in quel periodo abbiamo avuto una lunga chiacchierata molto positiva.
Prima di quella chiacchierata, mi ero sentito triste e pesante.
Dopo quella chiacchierata, ero tornato alla normalità".
Risultato finale? Julio Cesar dopo qualche mese ha ottenuto il riconoscimento di miglior portiere in Europa e il brasiliano ha conquistato il Triplete con la maglia nerazzurra.