Jan Oblak: il gigante buono dell'Atletico Madrid
"Credo di essere una persona abbastanza tranquilla, non mi piace molto parlare di me. Mi conosco e so come sono, perciò credo che anche gli altri mi vedano allo stesso modo".
Caratteristica non facile da trovare in tutti i portieri, soprattutto quando hai come allenatore Diego Simeone, grandissima personalità che certo non ha però come miglior dote l'essere serafico o il trasmettere pacatezza. Ma a ragion veduta una buona dose di tranquillità per un portiere, che si trovi ad affrontare uno contro uno un avversario, sembra essere la ricetta perfetta per essere uno dei migliori.
Jan Oblak nasce a Loka, un piccolo comune Sloveno poco lontano da Lubiana, il 7 gennaio del 1993. Che sarebbe stato uno sportivo era scritto nelle stelle. Viene al mondo infatti in una famiglia nella quale lo sport è religione: la madre era una giocatrice di pallamano, il padre militò come calciatore nella serie C slovena e la sorella è una stella del basket in eurolega. Se mentalmente la famiglia lo predisponeva allo sport, per la teoria del "mens sana in corpore sano", anche fisicamente continuava a crescere, già predisponendosi a quanto sarebbe poi diventato.
A soli 6 anni, infatti, iniziò a parare i suoi primi palloni, nella squadra del paese che gli aveva dato natale. Lì apprese le basi e crebbe dal punto di vista professionale. Il suo talento lo portò ben presto a mettersi in mostra rispetto agli altri. Talento che gli valse le attenzioni di Zoran Matovic l'allora allenatore dell' Olimpia Lubiana, che lo volle nella squadra giovanile a soli dieci anni. Qualche anno dopo Oblak si trovò a firmare il suo primo contatto da professionista, trasformandosi nel più giovane calciatore delle Lega Slovena.
Nel 2010 Oblak venne acquistato dal Benfica, che subito dopo decise di cederlo in prestito a vari club portoghesi per fare la cosiddetta "gavetta". Ma per un vero sportivo questa è l'occasione per dimostrare ancora di più. E così fece lo sloveno, che convinse tuttavia, al punto che nel 2013 il Benfica lo richiamò e in quella stagione portò a casa tutti i titoli portoghesi.
Il 16 luglio del 2014 Oblak passò all'Atletico Madrid, inizialmente solo come sostituto di un altro colosso: Courtois. Ma dopo il ritorno del belga al Chelsea la stagione successiva, lo sloveno divenne titolare indiscusso. Dopo aver parato rigori importanti tra i quali quello di Muller nella semifinale di champions contro il Bayern Monaco, che classificò l'Atletico e dopo aver rappresentato un vero e proprio muro nella porta biancorossa, alla fine della stagione 2016 a Jan Oblak fu conferito il premio Zamora come miglior portiere della Liga, avendo concesso solo 18 reti in tutta la stagione.
Importantissimo anche per la sua nazionale naturalmente, che non riesce a farne a meno, pur avendo un altro signor portiere Samir Handanovic, dal 2012 ad oggi è quasi sempre stato convocato. Avendo 27 probabilmente ha ancora tempo e le abilità per dimostrarsi il migliore e per dimostrare che "jump jump", titolo che gli conferirono per le sue abilità, è assolutamente meritato.
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