Anche l'Italia pensa a riaprire gli stadi: la possibile "road map"

Tifosi della Roma allo stadio
Tifosi della Roma allo stadio / TIZIANA FABI/Getty Images
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Con l'arrivo dei vaccini anti Covid si è palesata anche la variante "inglese" di un virus che, da un anno, ha letteralmente svuotato gli stadi (e le casse dei club). La volontà di far tornare i tifosi negli impianti in sicurezza non è una priorità solo italiana, ma anche europea: lo testimonia il piano inglese di Boris Johnson che, forte delle ben 18,5 milioni di dosi di vaccino somministrate, sta andando sempre di più verso la riapertura degli impianti.

Il Premier inglese Boris Johnson
Il Premier inglese Boris Johnson / WPA Pool/Getty Images

Il Premier vorrebbe coprire tutta la popolazione adulta con i vaccini entro il 31 luglio ed ha messo nel mirino la finale di Coppa d'Inghilterra del prossimo 15 maggio - secondo quanto rivelato dalla Gazzetta dello Sport - con 10 mila tifosi presenti sugli spalti, un test delle misure anti Covid anche in vista del prossima Europeo. L'Italia è invece molto più indietro rispetto alle dosi di vaccino, anche a causa delle scarse forniture (ultima quella di Astrazeneca) ma sta pensando ad un piano simile: si pensa - ma al momento tale rimane - di provare a testare la possibile riapertura degli impianti il prossimo 19 maggio nella finale di Coppa Italia tra Juventus e Atalanta, secondo il presidente Gravina al 25-30% della capienza dell'impianto.

L'Allianz Stadium vuoto
L'Allianz Stadium vuoto / Stefano Guidi/Getty Images

In Italia si è provato a stilare una road map che vedrà sciogliere tutte le riserve nel vertice Uefa del 5 aprile con i Paesi organizzatori e una serie di prove con il ritorno sugli spalti di una quota di pubblico "immunizzato", e cioè che abbia ricevuto le dosi del vaccino (che sia Pfizer o Astrazeneca).


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