Inzaghi rivela le insidie della sfida con la Juve e parla dell'emergenza in difesa
L'Inter torna in campo dopo aver raggiunto i quarti di Champions League. La 27ª giornata di Serie A vedrà i nerazzurri ospitare a San Siro la Juventus nell'ennesimo capitolo di questa storica rivalità. Alla vigilia del derby d'Italia, Simone Inzaghi ha parlato così in conferenza stampa (fonte: TMW):
È una partita molto sentita ed entrambe arrivate da una settimana impegnativa.
"Sappiamo cosa rappresenta questa partita, sia per noi che per la nostra società che per i nostri tifosi. Sarà una gara tra squadre che stanno bene, che hanno raggiunto una qualificazione importante".
Allegri ha ribadito il punteggio sul campo. Nel preparare mentalmente questa gara, come considera la Juve?
"Noi consideriamo la Juventus una grandissima squadra, perché è completa e fatta di tantissimi giocatori molto forti. La rispettiamo molto, l'abbiamo incontrata in finali molto sentite, già nella gara di andata e poi avremo due semifinali di Coppa Italia. La rispettiamo molto, sappiamo quanto è importante la preparazione mentale".
Non è sempre andata bene dopo le gare di Champions...
"La qualificazione ottenuta è un grandissimo orgoglio, però sappiamo che è l'ultima partita di un periodo intenso. La stanchezza c'è, gli infortuni pure ma bisogna essere bravi a non guardarsi indietro e a pensare solo a domani. Sarà molto importante per il nostro cammino in campionato, sappiamo che dopo la sosta avremo un aprile con altre sedici sicure da qui alla fine. Speriamo che ce ne sia qualcuna in più... Avrò bisogno di tutti i giocatori, sperando di averne sempre di più a disposizione".
È più preoccupato per le assenze in difesa, quindi anche la probabile di Skriniar, o per i cali avuti dopo le grandi gare?
"Assolutamente, è un dato di fatto che dopo partite importanti... Abbiamo avuto questi due giorni e mezzo, purtroppo con tutti questi impegni sappiamo che tra quelli in corsa Champions saremo i più impegnati nel mese di aprile. Dobbiamo crescere e migliorare. Per quanto riguarda gli infortuni, sicuramente non avremo Skriniar, non avremo Gosens e Bastoni. Poi ci sarà qualche giocatore da valutare bene nella rifinitura di oggi".
Vedendo Benfica e poi Napoli-Milan, si può sognare un grandissimo finale di Champions?
"È quello che ci auguriamo tutti, però chiaramente in questo momento da allenatore l'unico pensiero è la Juventus. Sappiamo cosa è successo martedì a Porto, ne siamo orgogliosi per noi stessi, per la nostra società e i nostri tifosi, però noi abbiamo il focus in campionato. Sappiamo che siamo al'ultima partita di un ciclo terribile".
A che punto è Lukaku?
"Sta aumentando i minutaggi, è stato importantissimo insieme a tutti i suoi compagni per raggiungere questo traguardo in Champions. Non dimentichiamo che nella gara di andata ha fatto gol, poi ha giocato 90 più recupero a Spezia. A Porto è entrato bene, sta lavorando nel migliore dei modi, poi da allenatore devo fare delle scelte. Sono contento di lui, sono contento di come si sta allenando e del fatto che da 4 giorni si sta allenando bene anche Correa".
A Porto, a parte i minuti finali, l'Inter non ha mai rischiato. A volte invece è successo, si può trovare un equilibrio?
"Assolutamente, è un aspetto su cui sappiamo di dover migliorare. Le gare ormai si giocano sulle transizioni e molti gol si subiscono quando la palla l'hai tu. Sono d'accordo su Porto, a parte il finale dove ci siamo abbassati un po' troppo e il Porto aveva portato Marcano in attacco. Chiaramente, eccetto i minuti finali, a livello difensivo abbiamo fatto una grande partita. Per quanto riguarda la qualità, potevamo fare meglio, ma non dimentichiamo che giocavamo un ottavo importante contro una squadra forte e venivamo da una brutta sconfitta".
Stramaccioni ha detto una cosa importante su Di Maria, sta alla Juve come Messi all'Argentina. Considerato che dovrebbe esserci, è d'accordo? E ha pensato a qualche gabbia?
"Conosciamo tutti che tipo di giocatore è, fresco campione del mondo, è un grandissimo campione. Ho visto l'ultima partita della Juve giocare con Kean-Vlahovic, è stata un'ottima Juve. Hanno Chiesa, non sappiamo ancora se recupererà Milik, hanno un potenziale che va oltre i giocatori, hanno una rosa molto importante con dei giocatori che possono spostare la partita".
Ma si sente lei secondo o Allegri?
"Io guardo la classifica in questo momento, poi ci sono delle vicende giudiziarie per cui ci sono gli organi apposta. Io posso fare i complimenti alla Juve per la qualificazione ottenuta ai quarti, speriamo che il resto lo scopriremo presto perché le squadre che stanno lottando hanno bisogno di chiarezza".
Sei squadre qualificate ai quarti delle coppe. Diciamo che la Serie A è impoverito, dobbiamo rivedere il discorso?
"Ne avevamo bisogno, e poi abbiamo fatto tutti grandi partite, se penso al Milan e al Napoli in Champions faccio i complimenti, hanno meritato come noi. E così anche la Roma, la Juventus, la Fiorentina. Sono sei squadre, si è fatto un grandissimo passo, dobbiamo continuare tutti quanti perché più andiamo avanti e meglio è per il nostro Paese".
Avete pensato a una Juve che fa tanta pressione? Cosa si porta nel cuore da Porto?
"La felicità dei miei ragazzi, nello spogliatoio sapevamo di aver fatto un bel risultato. Io della storia dell'Inter ho parlato degli ultimi 12 anni, poi ho ben presente quale sia la storia dell'Inter. Per quanto riguarda la Juve è una squadra che alterna, a volte ti aspetta e a volte viene a prenderti con delle mezzali di grande passo. Dovremo leggere ben la partita".
Le critiche possono essere uno stimolo a fare meglio?
"Il mio non è stato uno sfogo, è normale che sia il sottoscritto che la squadra sentono tutto. La mia più grande preoccupazione è lavorare quotidianamente per il bene dell'Inter,r poi sappiamo che le critiche ci saranno sempre. Dobbiamo capire quali prendere e quali scartare".
Le piace pensare che a Porto quello sforzo fatto sino all'ultimo sia stato anche per lei?
"L'ho detto a più riprese, questo gruppo e questa squadra in 18 mesi hanno fatto cose molto buone. Sono molto soddisfatto, al di là dei personalismi dobbiamo ragionare solo in funzione dell'Inter e dei tifosi. Sappiamo che sono la base, noi sappiamo di aver fatto un bel percorso in Champions e lavoriamo quotidianamente con tutte le difficoltà, ma questo è il calcio e sappiamo che queste cose ci sono".