Rummenigge non si nasconde: "Se hai giocato con l'Inter è impossibile andare alla Juve. Il cuore è uno solo"

Karl-Heinz Rummenigge
Karl-Heinz Rummenigge / Alexander Hassenstein/Getty Images
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Karl-Heinz Rummenigge, dirigente del Bayern Monaco, è protagonista di una lunga intervista al Corriere della Sera: "A fine anno andrò in pensione, lavorerò mai in Italia? Quando ho vissuto a Milano ho imparato una cosa molto importante che mi ha cambiato la vita, perché prima facevo programmi a lunga scadenza: si vive oggi e il domani si vedrà. Non so cosa farò, forse mi serve una pausa. Andrei mai alla Juve? La mia filosofia è che se hai giocato con l'Inter è impossibile andare alla Juve. Il cuore è uno solo" dice l'ex attaccante dell'Inter, che poi affronta tanti altri temi.

Karl-Heinz Rummenigge
Karl-Heinz Rummenigge / Alexander Hassenstein/Getty Images

IL DERBY- "Paolo Maldini ha fatto bene a prendersi il suo tempo prima di iniziare, così ha una visione diversa. Sta facendo un ottimo lavoro, il Milan è mancato molto anche a livello internazionale. Ma adesso è rinato. Per me il derby è speciale. Ho fatto anche un gol molto bello e importante nel 2-2 del marzo ‘85. È la partita più importante della stagione e lo è a maggior ragione adesso. Spero che stavolta vinca l’Inter. I nerazzurri hanno le carte migliori per vincere lo scudetto: tocca a loro continuare così. Mi sembra la squadra più stabile. Gioca bene, vince e non perde più partite strane come in passato. L’importante è che non siano troppo euforici: la strada è lunga". 

CR7- "La Juve è troppo legata a un campione di 36 anni? Quando hanno acquistato Cristiano Ronaldo ero curioso di vedere come funzionava: ha funzionato benissimo. Qualche mese fa sono stato a Torino per una riunione, Agnelli mi ha fatto vedere il nuovo centro sportivo e c’era Ronaldo nello spogliatoio a petto nudo: poche volte ho visto un fisico del genere, mi ha dato l’impressione di essere allenato al 100% per continuare ancora alcuni anni ad alto livello". 

LO STIPENDIO DI MESSI - "Cosa ho pensato leggendo lo stipendio di Messi? Ho riso... Posso fargli solo i complimenti, perché è riuscito a fare un contratto così astronomico. Questo calcio è ancora sostenibile con la pandemia? Il problema è di lunga data ed è cominciato con la sentenza Bosman del 1996. Poi negli ultimi dieci anni abbiamo sbagliato tutti, perché abbiamo speso sempre di più a favore di giocatori e agenti. La pandemia ha mostrato che dobbiamo fare marcia indietro e tornare a un modello più razionale. Spero sia possibile, ma non sarà facile. La mia impressione è che i prezzi dei cartellini siano scesi in alcuni casi fino al 50%. Per quanto riguarda gli ingaggi dei giocatori top invece gli agenti sono ancora in grado di ottenere soluzioni al rialzo. Dobbiamo trovare una soluzione europea: in Germania ne abbiamo discusso con una task force, che ha coinvolto politici e tifosi. La gente vuole un calcio più razionale". 

SALARY CAP- "Un tetto salariale? Sarebbe forse una buona iniziativa, ma nel 2008 con Platini presidente della Uefa e Infantino direttore generale, siamo andati a Bruxelles per capire se fosse una strada percorribile: i politici ci hanno sempre detto che saremmo andati contro la legge europea. Magari adesso è il momento opportuno di fare una nuova iniziativa e correggere quello che abbiamo combinato negli ultimi dieci anni". 

LA CHAMPIONS DEL FUTURO - "La formula con 36 squadre a girone unico con 10 partite a testa è davvero così spettacolare? Sì. Sarà molto più spettacolare e vivace della fase a gruppi di oggi, che spesso è noiosa nelle ultime giornate. Sarà più complicato qualificarsi e più avvincente. I campionati nazionali avranno sempre un valore di alto livello. La nuova Champions è la ciliegia sulla torta, ma il valore del campionato non cambia: per il tifoso italiano è importante come finisce il derby di Milano o la partita contro la Juve". 


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