Pinsoglio: "Vi racconto l'amicizia con Ronaldo, spero resti. In allenamento non sbaglia una punizione"

Carlo Pinsoglio
Carlo Pinsoglio / Quality Sport Images/Getty Images
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Carlo Pinsoglio non è solo il terzo portiere della Juventus. L'estremo difensore è anche uomo spogliatoio e il miglior amico in bianconero di Cristiano Ronaldo, dentro e fuori dal campo. E così, l'ex Livorno, ha raccontato la sua esperienza alla Juve, partendo dal momento difficile che sta attraversando la squadra di Pirlo. Ecco le sue parole a Tuttosport.

Apocalisse?

"Ma no, è un momento difficile. Dobbiamo risollevarci e migliorare, ma la negatività è troppa. Credo tornerà la normalità dopo la pausa delle nazionali, quando ci ritroveremo tutti qui. Ho imparato che più lo spogliatoio ride, ovviamente nei momenti giusti, più il gruppo è sereno e si unisce e si affrontano le difficoltà in modo più costruttivo. E questo compito di tenere l’umore alto l’ho sempre sentito mio ed è cresciuto negli anni".

Il passato?

"Io l’ho vissuto il marzo del 2010: ero un ragazzo, ma ero nel gruppo. Sconfitti 4-1 dal Fulham e fuori dall’Europa League. Poi due sconfitte di seguito con Samp e Napoli che aveva compromesso pure il sesto posto. In più, molti dei più forti stavano smettendo, gli acquisti più costosi che stavano deludendo, in società la tensione era altissima, nell’ambiente c’era un cupezza micidiale".

Ronaldo?

"Adesso la Juventus ha il giocatore più forte del mondo, un gruppo di giovani talenti fortissimi, una società forte... la prospettiva è un po’ diversa, anzi direi che non c’è paragone. Se resta? Non lo so. Spero sinceramente di sì, perché incide molto. Beh, ha un anno di contratto! In teoria, se non succede qualcosa di strano... Ma penso e spero che rimanga. Ronaldo è un ragazzo semplice, non un divo. CR7 è tranquillo, gli piace ridere e scherzare. In allenamento tira le punizioni e fa sempre gol, a volte si sfidano due contro due. Non saprei dire perché non faccia gol su questo fondamentale però forse ha un po’ di sfortuna. Il mio rapporto con lui è nato subito quando si fermava a tirare in porta, ma è bellissima l’amicizia con lui perché mi onora ancora di più vedendo il giocatore che è. Mi prendono anche in giro dicendo che andrò all’Europeo nello staff del Portogallo con Cristiano".​ 

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Carlo Pinsoglio e Cristiano Ronaldo / MIGUEL MEDINA/Getty Images

Idolo dei tifosi?

"Sono semplice, solare, alla mano. Mai niente di strano. Mi faccio voler bene per quello che sono. E poi faccio sorridere la gente, fin dal mattino con video scemi. E nello spogliatoio scherzo con tutti. Cerco di tirarli su. Io sono tifoso della Juventus da quando sono nato. Per me ogni gol è come se lo avessi segnato io. E’ sempre bello esultare con i compagni e la squadra, per certi versi lo considero un privilegio".

Soprannomi?

"Show è il soprannome che ho dato a Bernardeschi. All’inizio era BernaShow, adesso solo Show. Non do soprannomi a tutti... Federico Chiesa è il Fenicottero Rosa! Chiellini è Giorgiao Meravigliao. Io ero Grissino? Sì! Me l’aveva appioppato Immobile quel soprannome, perché effettivamente ero molto magro".

De Ligt?

"De Ligt sembra un trentenne quando lo vedi giocare. Molto giovane, ma ha una grandissima personalità. E’ un grande giocatore. Sta anche iniziando a parlare bene italiano".

Come uscire da questa situazione?

"Dico solo La. Juve. Siamo. Noi. Sì, la Juve siamo noi! Secondo me siamo tutti consapevoli di essere la Juventus. Troppe parole non servono. Finita la pausa delle nazionali dobbiamo spingere forte, senza troppi discorsi. Noi siamo la Juve è l’unica frase da tenere a mente".


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