Barzagli: "Chiellini e Bonucci due mostri. Il 'no' ad Allegri? In questo momento preferisco godermi la famiglia"

Andrea Barzagli
Andrea Barzagli / Francesco Prandoni/Getty Images
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Ci sono anche la Juventus e la Nazionale tra i temi trattati da Andrea Barzagli nella chiacchierata con La Gazzetta dello Sport. L'ex difensore parte da un'analisi sull'Inghilterra: "Kane è un centravanti che fa girare la squadra, ma noi abbiamo due centrali che sanno anticipare e anche stare a contatto con l’avversario. Dobbiamo evitare di perdere palla a centrocampo, perché in quelle situazioni l’Inghilterra è velocissima a verticalizzare".

Andrea Barzagli
Andrea Barzagli / Francesco Prandoni/Getty Images

CHIELLINI E BONUCCI – "Grandissimi. Chiellini e Bonucci sono due mostri. Lo dicono il rendimento, i numeri pazzeschi. Sono il cardine della Nazionale. Giocano ancora a livello altissimo, e poi quando serve un urlaccio… Abbiamo una chat che si chiama proprio BBC. Durante l’Europeo ho cercato di non rompere troppo le scatole, però qualche giorno fa ci siamo sentiti".

I MOTIVI DEL RITIRO – "Perché in allenamento arrivavo dopo. Mi disturbava pensare di fare una cosa e poi non riuscirci davvero. Non mi esprimevo più ai miei livelli e allora presi la decisione. Fu giusto: lo Stadium mi fece una festa bellissima".

L'ADDIO ALLO STAFF DELLA JUVE – "Non ero pronto, avevo sbagliato ad accettare la proposta. Avrei dovuto prendermi un po’ di tempo per me. È stata comunque una bella esperienza rapportarmi con Sarri e il suo staff. Capitava che discutessimo, che non fossimo d’accordo. Ma non abbiamo mai litigato. E andai via perché la pandemia mi fece riflettere su cosa davvero volessi dalla mia vita. Al campo non riuscivo a dare quello che avrei potuto: era colpa mia".

IL NO AD ALLEGRI – "In questo momento della vita preferisco essere più libero e godermi la famiglia. Mi piace poter programmare qualcosa, staccarmi dalla quotidianità del calcio restando per nell’ambiente con questo ruolo a Dazn. Sorpreso dal suo ritorno? Sì e no. Il Covid ha destabilizzato un po’ tutto ed è complicato programmare bene una squadra. Immagino che la Juve abbia voluto affidare la squadra a un uomo che sa come si vince".


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