Dopo lo Scudetto serve il salto di qualità in Europa: come deve muoversi l'Inter?
La conquista matematica del diciannovesimo Scudetto, il primo dopo nove anni di egemonia juventina, permette all'Inter di anticipare la programmazione della prossima stagione. Il presidente Steven Zhang è tornato in Italia per elogiare l'entusiasmante campionato della squadra e incontrare il tecnico Antonio Conte, oltre alla dirigenza. Le settimane successive saranno determinanti per inserire altri tasselli all'interno del mosaico nerazzurro e fissare nuovi obiettivi in vista del futuro. Il campionato di Serie A è la priorità, ma tutto l'ambiente interista (dagli addetti ai lavori ai tifosi) si aspettano un'inversione di tendenza anche in Europa. Cosa deve fare l'Inter per togliersi l'etichetta di flop europeo e rientrare nella lista di squadre più forti della prossima edizione della Champions League?
Innanzitutto occorrerà chiarezza in merito alla situazione finanziaria del club e al progetto tecnico. Solo così Conte accetterà il proseguimento dell'incarico, lasciando da parte vecchi rancori e potendo operare in piena tranquillità. La poca armonia nello spogliatoio è stata utilizzata come un vantaggio da Conte nel corso di questa stagione, ma nulla toglie che possa rivelarsi un fattore sfavorevole quando le pressioni aumenteranno sempre di più. Confermato l'allenatore, si passerà alle valutazioni di mercato.
Le ingenti perdite causate dal Coronavirus non permetteranno grandi esborsi all'Inter, che attende peraltro finanziamenti da investitori esterni. Conte vorrebbe mantenere grossomodo la rosa attuale, rinforzandola con almeno due innesti e liberandola di tutti quei calciatori in esubero che non solo ampliano a dismisura la rosa, ma appesantiscono anche i bilanci. Da Arturo Vidal a Matias Vecino e Roberto Gagliardini, per citarne alcuni. Piccoli accorgimenti che potrebbero garantire l'incolumità del capolavoro contiano e alzare l'asticella delle ambizioni.
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