Inter, parla lo scopritore di Hakimi: "40 milioni? Andò al Real Madrid in cambio di qualche pallone"
Achraf Hakimi, manca solo l'ufficialità dopo le visite mediche, è uno dei primi colpi di mercato messi a segno da Beppe Marotta, che ha dovuto sborsare ben 40 milioni di euro per portarlo dal Real Madrid all'Inter. E pensare che i Blancos per prenderlo dalla sua squadra quando aveva 7 anni lo pagarono... con qualche pallone.
Lo ha rivelato lo scopritore dell'esterno che tanto bene ha fatto con la maglia del Borussia Dortmund, Juan Jose Mayor del Colonia Ofigevi, il primo club del neo interista. Una storia, quella di Hakimi, che comincia a Getafe, nel 2005, precisamente nell'umile Barrio Las Margaritas, a 13 km da Madrid. Ai microfoni di Gianlucadimarzio.com Mayor ha raccontato come tutto è cominciato: "Non ci credevo. Si allenava con i ragazzi più grandi di due anni e quando organizzavamo i tornei tutti rimanevano a bocca aperta. Facevo il direttore del Colonia solo per passione e dare una speranza ai ragazzi del Barrio. Hakimi con noi giocava da attaccante esterno. Aveva una velocità impressionante. Palla al piede saltava tutti e faceva gol”. A metà stagione, si presenta al campo Manuel Alcaide, osservatore del Real Madrid. Dopo aver osservato qualche allenamento entra nell’ufficio del club: “Vorrei portare questo ragazzo a Valdebebas”, dice riferendosi ad Hakimi. Juan Jose organizza un colloquio con il padre del ragazzo. Qualche settimana più tardi Achraf inizia ad allenarsi nelle giovanili del Real: “Il padre era molto preoccupato. Il centro sportivo è molto distante da Las Margaritas. Ha dovuto fare tanti sacrifici per portarlo agli allenamenti e seguirlo alle partite”.
40 milioni lo ha pagato l'Inter. Qualche pallone, invece, il Real Madrid: “Quando è andato via non abbiamo chiesto nulla al Real. Se un bambino aveva talento non gli chiudevamo la porta in faccia. Eravamo un piccolo club, ci bastava avere l’attrezzatura per andare avanti. Da Madrid ci inviarono qualche pallone. Achraf aveva solo sette anni. Era basso per la sua età, ma il suo fisico era diverso dagli altri. Veloce, forte. Negli anni in cui sono stato lì è stato l’unico bambino ad andare al Real. I loro standard erano molto alti. Solo Achraf è riuscito a impressionarli”. Nato come attaccante, al Real lo hanno spostato in difesa: "Non è più un attaccante - ha spiegato Mayor -, ma le caratteristiche sono quelle. È migliorato molto in questi anni come esterno destro. All’Inter potrà lavorare tanto anche sulla fase difensiva che è il suo tallone d’Achille. In quanto ad assist e gol, invece, è una garanzia”.
12 gol in due stagioni in prestito al Borussia: “Credo che lui volesse provare una nuova esperienza da protagonista. Attualmente nel 4-3-3 di Zidane a Madrid non avrebbe avuto spazio. Anche se l’allenatore lo conosce bene e nel 2017 l’ha fatto esordire in prima squadra. Achraf è un madridista, sono sicuro che un giorno tornerà a casa”. Tanti i grandi esterni della storia interista, ma nessuno come Hakimi: "Non assomiglia a nessun esterno dell’Inter. Maicon e Zanetti erano più difensivi. Roberto Carlos, che giocava a sinistra, faceva tanti gol perché aveva un tiro impressionante. Hakimi è un giocatore innovativo. Sono sicuro che migliorerà ancora e farà molto bene in Italia”. E Antonio Conte, ma soprattutto i tifosi dell'Inter, non vedono l'ora di vederlo all'opera.
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