Inter o Barcellona? Una partita non basta per creare il "caso-Lautaro", ma il Toro ha una colpa
Lautaro Martinez è diventato improvvisamente un "caso". È bastata la prova incolore di Napoli (dopo settimane di pausa) per accendere le polemiche sull'attaccante argentino, trascinatore dell'Inter prima dello stop causa Coronavirus (ma è da ricordare anche l'involuzione: da gol ed espulsione contro il Cagliari fino alle prestazioni sottotono in Coppa Italia e in campionato contro Lazio e Juventus al ritorno dalla squalifica) e ora al centro - un giorno sì e l'altro pure - delle continue voci di mercato.
Non basta una partita per condannare il Toro che dall'altro canto, corteggiato dal Barcellona e al centro delle prime pagine dei quotidiani italiani e spagnoli, ha la colpa di tacere e non prendere posizione sul possibile addio e il presunto accordo economico già raggiunto con il club blaugrana (si parla di 10 milioni di euro a stagione).
L'Inter, tramite Beppe Marotta e Piero Ausilio, ha chiarito che per la separazione serve il pagamento della clausola rescissoria di 111 milioni di euro valida fino al 7 luglio; il Barcellona fa filtrare la sua posizione con gli attestati di stima di Lionel Messi e del tecnico Quique Setien; l'argentino, invece, non si espone, non parla: tace. A parte qualche storia social a tinte nerazzurre. Troppo poco: qual è la reale volontà di Lautaro? Essere protagonista all'Inter o tentare l'affascinante avventura in Spagna? Se non vuole uscire allo scoperto con le parole per evitare altre polemiche, allora occorre almeno far parlare il campo. Come succedeva con continuità appena qualche settimana fa.
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