Inter, Materazzi racconta Mourinho: "Un padre e un figlio di p*****a: ecco cosa ci disse al primo allenamento"
Tanta Inter nella lunga chiacchierata in diretta Instagram tra Marco Materazzi e Christian Vieri. Incalzato dall'attaccante, l'ex difensore nerazzurro ha parlato anche di José Mourinho: "Mourinho era un fenomeno. Al suo primo allenamento, è arrivato in Pinetina, tutti stavamo in silenzio, non volava una mosca e lui ci ha detto: 'Oh potete anche ridere con me eh'. Da lì si è sciolto l'ambiente e poi è stato uno spasso. Da fuori sembra un sergente cattivo ma con noi era un fratello, un padre e un figlio di puttana allucinante, ti ammazzava. Ti diceva di quelle cose... Però ha creato quell'empatia che nessuno si azzardava a dire o a pensare diversamente da quello che lui ci. Una volta ad Adriano disse che non lo avrebbe fatto più giocare perché era stato a far serata, domenica sera derby lui e Ibra in attacco, tre giorni dopo. E fece una partita incredibile perché lui sapeva le corde che doveva toccare. Lui era così. Dopo Catania, avevamo perso 3-1, dovevamo andare a Londra a giocare con il Chelsea. Era successa quella cosa di Balotelli. Ci ha fatto uno shampoo, ma uno shampoo, che neanche te lo dico. Uno di quelli a cui ha fatto uno shampoo assurdo fu Toldo. Poi siamo andati a Londra, abbiamo vinto per fortuna. Se così non fosse stato, la polemica con Mario, fuori dalla Champions, sarebbe diventata pesante. E invece da lì abbiamo preso la volata, siamo diventati quasi invincibili come gruppo. Poi normale, vai a Barcellona e se non facevamo il 3-1 in casa, lì prendevamo di quelle sberle. Noi ci allenavamo davvero 9 contro 11. Quando a Barcellona è stato espulso Thiago Motta ci disse: 'Ragazzi noi ci alleniamo 7 contro 5, 9 contro 5... Qui siamo 11 contro 10, non pensiamo di partire dal portiere, diamola lì, lunga da Julio e difendiamoci 11 contro 10 e infatti ce l'abbiamo fatta ma perché eravamo organizzati. Eravamo forti, avevamo cambiato molto, avevamo preso Eto'o, Lucio, Milito, Snejider. Vincevano uno scudetto da soli".
MILITO - "Milito penso che abbia perso tempo. Con tutto il rispetto per tutte le squadre in cui ha militato, però era un giocatore che poteva giocare tantissimi anni in grandi squadre perché era intelligente, forte, molto molto umile, e faceva sempre gol".
ETO'O - "Eh sì, lui aveva fatto il Triplete l'anno prima, stimolarlo non era facile. José sai quanti messaggini gli avrà mandato per dirgli 'ti hanno scambiato pensando di migliorare, mandandoti qui che non abbiamo vinto', poi è arrivato qui e ci ha fatto vincere il Triplete. Penso che quell'anno lui era disposto a tutto. Lui ha vinto due triplete di fila, cose che forse non capitano a nessuno. Lui c'è riuscito con due squadre diverse. Cose di altra categoria".
GLI ALLENAMENTI DI MOURINHO - "La differenza la fanno gli allenamenti, perché se ogni allenamento lo fai fino alla morte... Lui fa degli allenamenti, che io ho scoperto per fortuna a fine carriera, perché l'avessi scoperta prima sarei morta. Quella metodologia di due contro tre, due contro due, tutto a pressione. Lui diceva se vi allenate un'ora e mezzo con me, giocate novanta di partita tranquillamente. Io con lui non giocavo, ero legato a lui perché avevo un rapporto tale che sapevo che avrei potuto giocare tutte le partite o nessuna ma sapevo il ruolo che avevo. Avevo un'età in cui mi sarei dovuto gestire per essere a disposizione del gruppo. Andavo in allenamento che era una guerra, ti alza il livello, fa la differenza perché poi arrivi alle partite che sei motivatissimo e come qualità gli altri sono sicuramente inferiori a te e noi eravamo devastanti. C'erano Samuel, Lucio, Cordoba, Chivu..."
LA CHAMPIONS - "Questo Barcellona non è il Barcellona di dieci anni fa. Avevano Henry, Ibra, Messi, Pedro che faceva gol in tutte le partite. Erano veramente dei marziani. Quell'anno giocammo contro il Chelsea di Ancelotti, e lì pensavo 'mmm anche quest'anno è dura'. Poi arrivammo a febbraio-marzo che spazzammo tutti. Adesso ce lo godiamo e speriamo che l'Inter ritorni a vincere ancora".
L'INTER DI CONTE - "Sì stanno facendo tanto, ma la Juve è ancora superiore. Bisogna dirlo, altrimenti sembriamo quelli che fanno i grossi dietro la tastiera. Loro hanno lavorato bene negli anni, ma sono sicuro che arriveremo anche noi. Quest'anno è mancato qualcosa negli scontri diretti, ma se ricomincia il campionato non è detto niente eh. A porte chiuse poi, è un altro campionato. Vedremo. Poi che vinca il migliore".
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