L'Inter doma una buona Lazio: 3-1 e sorpasso al Milan, nerazzurri primi - Cronaca e pagelle

La gioia del gruppo interista
La gioia del gruppo interista / Marco Luzzani/Getty Images
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Nel posticipo della 22° giornata di Serie A va in scena, a San Siro, il big match tra Inter e Lazio. Occasione clamorosa per entrambe le squadre, visti i risultati delle altre: l'Inter ha la possibilità di concretizzare il tanto agognato sorpasso al Milan, sempre davanti finora in classifica, in attesa del derby del prossimo weekend; i biancocelesti, dall'altra parte, vincendo metterebbero momentaneamente le mani sul terzo posto (al netto del recupero Juventus-Napoli) a pari merito con i cugini romanisti.

Moduli speculari per le due squadre, fari puntati sul duello a distanza Lukaku-Immobile: pronti, via! Biancocelesti che approcciano meglio la gara e che occupano bene le zone del campo in entrambe le fasi; Inter che, invece, soffre la qualità nel fraseggio degli uomini offensivi di Inzaghi. La prima occasione, però, è per Lautaro Martinez, che spedisce largo di un paio di metri un destro a giro dal limite dell'area; sul fronte opposto, ottima lettura di Handanovic su un lancio di Leiva per Lazzari che aveva tagliato fuori la retroguardia nerazzurra (c'era forse fuorigioco del laterale laziale). Al 19', una partita con pochi scossoni si accende: sempre Lautaro, mandato in profondità da un tocco intelligente di Lukaku, viene steso in area da Hoedt, prima che il difensore olandese tocchi anche il pallone.

L'arbitro Fabbri indica senza titubanza il dischetto: dagli undici metri, l'attaccante belga spiazza Reina e fa 1-0. Con l'andare dei minuti, la partita si mantiene equilibrata e con ritmi piuttosto bassi: le due squadre si rispettano e si preoccupano di non concedere spazi alle due fasi offensive, di grande qualità. Quando gli spazi sono chiusi, l'unica maniera per rendersi pericolosi è il tiro da fuori: ecco che Immobile suona la carica, scaldando i guantoni di Handanovic che si fa trovare pronto sulla conclusione destinata all'angolino del 17. Altro destro da fuori di Luis Alberto, che non impensierisce il capitano nerazzurro; poco prima, Inter devastante in ripartenza con Brozovic che trova Eriksen sulla sinistra: il suo cross basso innesca Lautaro che con la punta non riesce a scavalcare Reina in uscita bassa. E' il preludio al raddoppio dell'Inter al 45': il contrasto Brozovic-Lazzari mette in porta, in maniera se vogliamo fortuita, Lukaku, che dimostra ancora una volta di essere un cecchino infallibile. Un'Inter cinica e spietata, micidiale nelle ripartenze, chiude il primo tempo avanti 2-0.

La Lu-La stende la Lazio
La Lu-La stende la Lazio / Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images

Il canovaccio della gara non cambia a inizio ripresa: Lazio che non riesce a rendersi pericolosa, al di là di una potenziale occasione con Acerbi, colto abbastanza libero in area ma che manda alto da posizione favorevole (55'). Allo scoccare dell'ora di gioco, l'Inter ha con Hakimi la palla per chiuderla: il marocchino viene servito a campo aperto da Lautaro, ma non conclude tempestivamente verso la porta, dando il tempo a Luis Alberto di intervenire in profondo ripiegamento difensivo. L'Inter non la chiude, la Lazio la riapre: punizione dal limite calciata da Milinkovic, deviazione decisiva di Escalante, subentrato a Lucas Leiva durante l'intervallo, che spiazza il portiere sloveno.

Neanche il tempo per credere nella rimonta, che l'Inter rimette due gol tra sé e l'avversario: ancora Brozovic che innesca Lukaku, devastante a campo aperto, porta a spasso Parolo prima di servire Lautaro. Il suo tocco a porta vuota è una formalità per il 3-1 al 65'. La Lazio sembra subire psicologicamente il gol dell'argentino: è più l'Inter ad avvicinarsi al quarto gol, piuttosto che i biancocelesti a rendersi pericolosi per riaprirla nuovamente: il solito Lukaku impegna Reina, che tiene in piedi i suoi. Inzaghi prova a dare la svolta inserendo Muriqi, Caicedo e Pereira, ma i nuovi entrati non riescono a incidere. Da grande squadra, Barella e compagni legittimano il vantaggio nel finale, senza rischiare nulla.

L'Inter, dopo 22 giornate dietro ai cugini, conquista la vetta della classifica, scavalcando il Milan e allungando a +8 sulla Juventus. Appuntamento a settimana prossima: ci attende un derby di fuoco!


Le pagelle dell'Inter

Handanovic 6,5. Sempre sicuro e attento in uscita, non si fa sorprendere su un destro insidioso di Immobile nel primo tempo. Non può nulla sul gol della Lazio

Skriniar 7. Dalla sua parte non passa niente. Un muro, si dimostra tra i più in forma della rosa nerazzurra.

De Vrij 6. Guida la retroguardia con tranquillità, anche se quando Correa e Immobile lo puntano palla al piede mostra un po' di insicurezza.

Bastoni 5,5. Il meno perfetto dei tre centrali, anche se non compie errori degni di nota.

Hakimi 6. Meno intraprendente del solito, anche perché sulla fascia opposta Perisic è abituato a spingere molto. Marusic lo costringe più di una volta sulla difensiva. (Dal 91' D'Ambrosio s.v.)

Barella 6. Solita prestazione di sostanza e qualità del centrocampista italiano, sempre più indispensabile. Accusa un po' di (comprensibile) stanchezza nel finale.

Brozovic 7. Fa sempre la scelta giusta e, come vuole Conte, le azioni offensive partono sempre dai suoi piedi. Il suo contributo è fondamentale nell'azione del raddoppio, come in quella del 3-1, in cui innesca Lukaku a campo aperto.

Eriksen 6. Sempre nel vivo del gioco: avvia l'azione che porta al rigore, servendo Lukaku, e offre un'ottima palla al centro per Lautaro poco prima del raddoppio del belga. (Dal 71' Gagliardini 6: il suo ingresso in campo è atto a dare maggiore equilibrio in una situazione di punteggio altamente favorevole)

Perisic 6,5. Chiaramente paga in velocità contro Lazzari, ma è intraprendente e sfrutta le ripartenze per cogliere impreparato il suo diretto avversario. Ottima prova del croato anche da quinto di centrocampo. (Dal 91' Darmian s.v.)

Lautaro 7. E' l'uomo più pericoloso dell'Inter nel primo tempo, prima con un destro da fuori poi procurandosi il calcio di rigore. Il suo impegno è premiato al 65', quando, facendosi trovare al posto giusto, è un gioco da ragazzi per lui insaccare il 3-1. (Dal 77' Sanchez 6: positivo il suo ingresso in campo, mettendo a disposizione della squadra la sua imprevedibilità)

Lukaku 8. Il tocco con cui manda Lautaro in area nell'azione del rigore è geniale. Freddo nello spiazzare Reina dal dischetto. Cecchino infallibile sul 2-0 e semplicemente imprendibile a campo aperto: per non farsi mancare nulla, serve anche l'assist a Lautaro per il 3-1. (Dal 91' Pinamonti s.v.)

Le pagelle della Lazio

Il Sergente è il migliore dei suoi
Il Sergente è il migliore dei suoi / Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images

Reina 6. Può ben poco sui gol subiti, per il resto sempre attento e nel vivo della manovra biancoceleste a inizio azione.

Patric 5,5. Dà per scontato, così come il suo compagno di reparto, che Lukaku non sia effettivamente un pericolo sul secondo gol. La palla però, alla fine, gli arriva e, indisturbato, non può far altro che insaccare.

Acerbi 5,5. Spostato sul centro-sinistra visto l'infortunio in extremis di Radu e l'ingresso di Hoedt, gioca quasi da esterno di centrocampo, esponendosi spesso alle ripartenze avversarie,

Hoedt 5. Commette fallo nel disperato tentativo di fermare Lautaro lanciato a rete. L'errore non è tanto nel fallo in sé, quanto nel fatto che l'olandese fosse in ritardo nella marcatura. (Dal 45' Parolo 5: lo sprint non è il suo forte, ma si fa sorprendere nettamente da Lukaku in occasione del terzo gol)

Lazzari 5,5. Manca la sua intraprendenza e imprevedibilità nell'uno contro uno, anche perché spaventato dalla pericolosità offensiva di Perisic, in grande serata.

Milinkovic-Savic 6. Poco servito dai compagni nel primo tempo, ma anche lui fatica a trovare la posizione giusta per ricevere e rendersi pericoloso. Propizia il gol che riapre la partita, sugli sviluppi di un calcio di punizione.

Leiva 6. Solito lavoro prezioso di equilibrio del centrocampista spagnolo, finalizzato a sostenere la qualità delle due mezze ali. (Dal 45' Escalante 6,5. La deviazione fortuita sulla punizione di Milinkovic permette ai suoi di rientrare in partita.

Luis Alberto 5,5. Innescato e maggiormente nel vivo del gioco rispetto a Milinkovic, ma gli manca la giocata decisiva. E' anche vero che i meriti della fase difensiva interista sono evidenti. (Dal 78' Pereira s.v.)

Marusic 6. Tra i più positivi dei suoi nel primo tempo, costringe Hakimi alla fase difensiva. Cala nella ripresa, concedendo al suo diretto avversario di cambiare marcia a campo aperto.

Correa 6. Insieme a Immobile il più pericoloso nel primo tempo, ma solo a livello potenziale. Poco concreto. (Dal 69' Caicedo 5,5. Non incide come si auspicava il suo allenatore)

Immobile 5,5. Gli spazi non si trovano, quindi la soluzione diventa il tiro da fuori. Impegna Handanovic a un intervento non scontato nel primo tempo. L'azione del 3-1 nasce da una palla persa malamente al limite dell'area avversaria (Dal 69' Muriqi 6: con il suo ingresso, i compagni possono contare su una maggiore prestanza fisica. Lotta contro la difesa avversaria, senza trovare però la zuccata o la sponda vincente)


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