Inter-Juventus, tocca di nuovo a voi! Analisi sul Derby d'Italia di Coppa Italia
Di nuovo Derby d'Italia, di nuovo Inter-Juventus: è già tempo di semifinale d'andata di Coppa Italia, domani sera a San Siro, dove si sfideranno per la seconda volta in stagione ed a distanza di nemmeno tre settimane le compagini guidate da Antonio Conte ed Andrea Pirlo. Ma come arrivano le squadre a questo appuntamento? E, rispetto alla partita del 17 gennaio scorso, quali sono le differenze fisico-mentali presenti nelle due rose? Analizziamo il momento di Inter e Juventus, certi che anche questa volta ci sarà spettacolo: d'altra parte, pur giocandosi su 180', è pur sempre la semifinale della nostra Coppa Nazionale, no?
Ultimo turno
Nel weekend appena trascorso l'Inter ha letteralmente strapazzato il Benevento di Inzaghi con un netto e perentorio 4-0 e, è bene dirlo, la sfida con la Juventus non potrà essere approcciata e condotta allo stesso modo. Ma dopo lo scialbo 0-0 di Udine e la vittoria del Milan capolista a Bologna, gli uomini di Conte dovevano rispondere presente a tutti i costi, per rimanere in scia nella corsa Scudetto. Ecco quindi che la vittoria straripante contro la Strega non sorprende tanto per risultato, quanto per convinzione nei propri mezzi, continuità nell'arco dei 90', ritorno alla gioia personale ed all'utilizzo di giocatori recentemente in difficoltà tecnico-mentale: su tutti Cristian Eriksen, fulcro della manovra interista e propiziatore del vantaggio grazie ad una delle sue pennellate su punizione. Non da meno le prestazioni convincenti e con ritorno al gol della coppia Lu-La, oltre che di Gagliardini e Ranocchia, tra i meno impiegati quest'anno ma essenziali per far recuperare al meglio colonne come Vidal e De Vrji.
Trasferta e partita più insidiosa spettava invece alla Juventus, nel weekend passato, ospite di una Sampdoria coriacea, mai doma, sempre pronta a sgambettare qualsiasi avversario con Claudio Ranieri in panchina. Meno possibilità di turnover, quindi, per la Vecchia Signora di Pirlo, comunque vincente a Marassi. Per un Cristiano Ronaldo che manca sul tabellino marcatori da ben quattro partite (Coppa Italia compresa), c'è un Alvaro Morata sempre più presente e centrale nei tatticismi del tecnico lombardo, nonché un Chiesa già a quota quattro gol nel 2021 ed un Giorgio Chiellini completamente rinato post infortunio. La Juventus rincorre e sembra essere finalmente costante, convincente su qualunque campo e contro qualsiasi nemico e la partita di domani sera sarà una sorta di prima prova del nove della stagione: battere Conte e l'Inter vorrebbe dire acquisire ancora più consapevolezza e mentalità, ma soprattutto riscattare la prova negativa di tre domeniche fa.
Differenze dall'ultimo Inter - Juventus
Da una parte l'Inter, che il 17 gennaio vinse una partita dominata dall'inizio alla fine, per voglia, fisicità, intensità e precisione. Da quella domenica, in realtà, poco o nulla è cambiato per gli uomini di Conte, se non in positivo: Eriksen sembra essere divenuto finalmente una risorsa e non essere più un problema, la difesa appare più solida, decisa, arcigna nel proteggere Handanovic e, non da meno, rispetto al match di campionato coi bianconeri, un attaccante importante come Lautaro Martinez sembra essersi tolto il peso del gol, che nel 2021 era arrivato esclusivamente contro il Crotone, il 3 gennaio. Un'Inter più o meno nuova, dunque, che tiene in particolare alla Coppa Italia dopo l'eliminazione dalla Champions League: ed a proposito di Coppa, un altro problema che sembra essere definitivamente rientrato è quello legato ad Alexis Sanchez. Da possibile partente, così come Eriksen, a probabile titolare domani sera, per creare scompiglio e saltare l'uomo come solo lui ha dimostrato di saper fare. Ci aspettiamo la stessa Inter di tre domeniche fa, attenta e precisa, cinica e spietata contro i rivali di sempre.
Dall'altra parte, invece, una Juventus che dopo la sconfitta di San Siro poteva dir addio alle speranze Scudetto, ai sogni di gloria ed alla rimonta campionato, ma che, al contrario, ha saputo rialzarsi e ricominciare a correre, come mai, per costanza e carattere, aveva probabilmente fatto durante questa stagione. Primo trofeo stagionale ai danni del Napoli, quattro vittorie consecutive tra Supercoppa, Serie A e Coppa Italia, nonché quarto posto in classifica a -7 dal primato. Insomma, Pirlo ha trasmesso mentalità e sta inculcando nelle menti dei suoi il proprio gioco, fatto non di ruoli e posizioni ma di principi ed idee, corsa e verticalità, per cui diventano imprescindibili elementi come Chiesa e Morata, sempre più importanti. Rispetto alla gara del 17 gennaio, inoltre, i bianconeri potranno contare su un reparto difensivo decisamente più solido e consolidato, grazie alla leadership di Chiellini ed al ritorno di Cuadrado e De Ligt, assenti a Milano causa Covid. Per un'Inter che ben poco dovrà cambiare rispetto all'ultimo episodio dell'infinita saga, se non qualche tatticismo, troveremo una Juventus che dovrà contare sicuramente di più sull'apporto realizzativo di CR7 e sul possesso e relativa pressione del centrocampo, reparto assente ingiustificato nell'ultimo scontro tra le due squadre.
Possibili chiavi tattiche
Ed è proprio la mediana del campo la zona in cui si è probabilmente deciso l'ultimo match. Gli inserimenti di Barella, con corsa e qualità, la precisione e la visione di Brozovic, la garra e la tenacia del guerriero Vidal: tutti ingredienti che han consacrato l'Inter nella sfida contro la Juventus, permettendole di dominare per tutti i 90'. Passerà ancora tanto per il centrocampo la sfida di domani sera ma, essendo solo il match d'andata, prevediamo una manovra più bilanciata, pensante, non atta esclusivamente ad attaccare ed offendere, consapevole, Conte, del fatto che l'amico Pirlo potrebbe tendere trappole in qualsiasi momento, visti anche i recuperi dai vari infortuni. Ecco allora che variante importante sarà data dall'appoggio e dal lavoro egregio di Lukaku, quale rifinitore e collante tra i due reparti, grazie alla strapotenza fisica, oltre che dall'ausilio esterno di Hakimi e Young, complementari al punto giusto nel lavoro di attacco e difesa.
Premesso che la Juventus tanto dovrà cambiare in termini di atteggiamento e mentalità rispetto alla partita del 17 gennaio, possiamo facilmente prevedere come anche i bianconeri tenteranno di far loro la partita passando per il centrocampo: non tanto in fase di possesso, quando comunque un giocatore del calibro di Arthur può dispensare palloni con geometrie precise, quanto in fase di raccordo e possesso avversario, diventando fondamentale il lavoro dei due centrali (presumibilmente Arthur stesso e Bentancur) ed il lavoro del trequartista, Ramsey o McKennie nel caso. Mentre i primi due creeranno una sorta di 1vs1 con le mezzali nerazzurre, il terzo dovrà accentrarsi ed oscurare il lavoro goniometrico di Marcelo Brozovic, dettatore di gioco e tempi con estrema libertà nel primo match stagionale tra le due rose. Infine, se Chiellini ben ha figurato sul ring contro Lukaku e Cuadrado sarà il recupero fondamentale in un match del genere, a San Siro era mancata l'ispirazione e la verve della coppia Morata-Ronaldo: Pirlo punterà tanto, se non tutto, su di loro, per scardinare la retroguardia nerazzurra e portarsi a casa i primi 90' di una semifinale che si preannuncia caldissima.
Ci sono tutti gli ingredienti, dunque, per pregustare una partita incandescente sin dalla vigilia. Da una parte Conte, che vuol far propria la Coppa Italia, dall'altra parte Pirlo, voglioso di riscattare la cocente sconfitta di campionato e dar seguito alle prestazioni convincenti della sua Juventus. Tocca di nuovo a loro, con teatro San Siro: si tratta della semifinale di andata, ma sembra a tutti gli effetti, per valenza mentale, storia e rivalità, una vera e propria finale di Coppa. E quel che verrà.. Inter-Juventus, a voi!
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