Inter, Juve e Milan: il bilancio del precampionato

Edin Dzeko
Edin Dzeko / Marco Luzzani/Getty Images
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Ad una settimana (o poco meno) dall'inizio della Serie A 2021-22 è tempo di bilanci. Tra mezze rivoluzioni, conferme e nuovi esperimenti tattici, le tre storiche big del campionato hanno concluso il loro precampionato. Analizziamo la loro estate calciatica.

Bilancio precampionato dell'Inter

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi / Marco Luzzani/Getty Images

A chiudere il precampionato dei nerazzurri di Simone Inzaghi l'amichevole vinta contro la Dinamo Kiev, una gara che ha visto l'esordio di Edin Dzeko, ultimo acquisto in attacco al posto di Romelu Lukaku (in attesa di Denzel Dumfries, già ufficiale).

Federico Dimarco
Federico Dimarco / Nicolò Campo/Getty Images

COSA VA - Una tornata di gare estive che ha consegnato al neo tecnico la certezza di avere una difesa affidabilissima, come testimoniato dalle 0 reti subite. L'altra nota lieta è rappresentata dal centrocampo e da un Hakan Calhanoglu subito decisivo, per quello che potrebbe diventare una sorta di Luis Alberto alla Lazio, almeno per quanto riguarda le richieste di Inzaghi. Sulle fasce, altro ruolo chiave per il tecnico piacentino, piacevole sorpresa da parte del rientrante Federico Dimarco.

Volodymyr Shepelev, Arturo Vidal
Arturo Vidal / Marco Luzzani/Getty Images

COSA NON VA - Il reparto che lascia ancora qualche grattacapo da risolvere è l'attacco, in attesa di un altro centravanti di peso e soprattutto di capire le reali condizioni fisiche di Alexis Sanchez, da cui dipenderà anche un eventuale altro acquisto in attacco. A non convincere sono anche le altre seconde linee, su tutti Arturo Vidal, dietro a Matias Vecino nelle gerarchie.


Bilancio precampionato della Juve

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri / Jonathan Moscrop/Getty Images

La vittoria di prestigio con l'Atalanta nell'amichevole dello Stadium ha chiuso l'estate della Juve di Max Allegri. I bianconeri, Kaio Jorge a parte, devono ancora piazzare l'attesissimo colpo Locatelli a centrocampo.

Paulo Dybala
Paulo Dybala / Nicolò Campo/Getty Images

COSA VA - La difesa, da sempre cavallo di battaglia bianconero, deve ancora registrarsi definitivamente, ma è comunque un reparto esperto (Bonucci-Chiellini) e in crescita: serve solo tempo. A trainare la Juve in questa estate di pallone è stato senza dubbio l'attacco. Dybala, Ronaldo, Chiesa e Morata hanno mostrato di essere in palla già dal precampionato

Aaron Ramsey
Aaron Ramsey / Nicolò Campo/Getty Images

COSA NON VA - Per la Juve c'è assolutamente da rivedere il centrocampo, che è il reparto più in difficoltà della rosa. E infatti Max Allegri attende l'innesto di Manuel Locatelli e probabilmente anche di Miralem Pjanic. Aaron Ramsey continua a non convincere, sia sulla trequarti che davanti alla difesa, mentre Weston McKennie deve ancora trovare continuità.


Bilancio precampionato del Milan

Stefano Pioli
Stefano Pioli / Soccrates Images/Getty Images

Il Milan di Stefano Pioli ha chiuso un precampionato soddisfacente, in cui non ci sono stati particolari problemi (positività al Covid di Ismail Bennacer a parte). Non si può dire lo stesso sul mercato, con una rosa che ancora deve essere puntellata.

Olivier Giroud
Olivier Giroud / Aitor Alcalde Colomer/Getty Images

COSA VA - Se non fosse stato per la papera di Tatarusanu nell'ultima amichevole, il Milan avrebbe chiuso il precampionato con una difesa quasi immacolata con due gol subiti in totale. Pioli può contare su un reparto arretrato affiatato, così come su Olivier Giroud, assoluto protagonista dell'estate precampionato rossonera con tre reti e interprete perfetto per il 4-2-3-1 (in attesa di Zlatan Ibrahimovic).

Sandro Tonali
Sandro Tonali / Aitor Alcalde Colomer/Getty Images

COSA NON VA - In casa Milan c'è assolutamente da lavorare sul centrocampo, un reparto orfano del presidente Franck Kessié dopo l'infortunio muscolare e di Ismail Bennacer, positivo al Covid (ora negativizzato). Mercato a parte, da cui si attende un altro rinforzo (Adli in pole), ci si aspetta molto di più da Sandro Tonali: le "toppe" Rade Krunic e Tommaso Pobega non possono bastare.


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