Inter in "ostaggio" del tatticismo di Conte? Eriksen caso singolare: deve avere libertà di agire

FC Internazionale v Borussia Moenchengladbach: Group B - UEFA Champions League
FC Internazionale v Borussia Moenchengladbach: Group B - UEFA Champions League / DeFodi Images/Getty Images
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"L’Inter gioca un calcio diverso, sta in campo pensando a ciò che vuole il proprio allenatore. Sta sempre dentro le righe, non cerca mai un’idea individuale, ciascuno ha un compito che rispetta fedelmente". Dalle pagine dell'edizione odierna del Corriere dello Sport arriva una critica ad Antonio Conte e al suo tatticismo che porrebbe dei freni a diversi elementi della rosa.

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FBL-EUR-C1-INTER-MOENCHENGLADBACH / MIGUEL MEDINA/Getty Images

L’esempio, secondo il quotidiano romano, è dato da Perisic, "escluso l’anno scorso da Conte perché poco ossequioso delle mansioni che gli venivano affidate, poco rispettoso di un modulo che vuole l’esterno a tutta fascia. L’Inter lo ha ceduto in prestito al Bayern, il croato è tornato a Milano con una Champions e forse questo è il motivo per cui è stato trattenuto. Perisic, anche se si sforza, anche se cerca di aderire alla linea tattica di Conte, resterà sempre un esterno d’attacco, ma mercoledì sera, contro un terzino offensivo come Lainer, si è fatto vedere più in difesa che in attacco". Per poi passare a Christian Eriksen, uno che "nell’Inter non riesce proprio a imporsi, limita il suo calcio a qualche passaggio fatto bene, senza cercare mai fino in fondo la propria riconosciuta qualità, come se temesse di andare contro all’impostazione tattica della squadra",

Conte è sempre stato un maniaco della tattica: qualsiasi giocatore scenda in campo, è già a conoscenza dei movimenti da fare e dei compiti da svolgere. Senza eccezioni: cambiano gli interpreti, ma la musica resta (quasi) sempre la stessa. L'anno scorso il meticoloso lavoro del tecnico ha dato i suoi frutti mentre quest'anno, complici anche le numerose assenze, sembra esserci qualche difficoltà in più, specie in difesa. Ma per Eriksen va necessariamente fatto un discorso a parte: il danese è un giocatore da cui si deve pretendere inventiva e fantasia, non ripiegamenti difensivi e recupero di palloni. Deve essere lasciato libero di seguire l'istinto e di provare la giocata. Perché ci sono i giocatori che si devono adattare al gioco di Conte ed altri, invece, che Conte deve adattare al suo gioco.


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