Inter, Eriksen: "Quarantena? Pensavo di dormire da Young o Lukaku, non è stato così. Mi ha fermato la polizia..."
Christian Eriksen non avrebbe mai immaginato un soggiorno simile in Italia nei primi mesi con la maglia dell'Inter. Anche lui, come tutti, è dovuto rimanere in quarantena a causa dell'emergenza coronavirus e il centrocampista danese, alla Gazzetta dello Sport, ha raccontato questi suoi due mesi due lockdown.
"Non sapevo dove andare e a un certo punto ho pensato di dormire per 14 giorni sul divano di Lukaku o Young, miei compagni di squadra. Loro però hanno una famiglia e allora ho dovuto fare diversamente. Così mi sono accomodato nelle strutture del club, insieme a cinque membri dello staff e un cuoco che, come me, hanno preferito isolarsi così".
"La polizia mi ha fermato. È stato imbarazzante, perché io non parlo ancora bene italiano e non sapevo cosa si potesse fare o no. Pensavo di potermi fare una passeggiata e invece niente. Con tutto il tempo libero che abbiamo avuto, non si poteva fare nulla". Ma Eriksen è impaziente di riprendere, anche per mettere a tacere le polemiche sull'investimento fatto dall'Inter a gennaio: "Non vedo l'ora di poter ricominciare a giocare"
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