Marotta: "Rompere l'egemonia della Juventus è appagante. Cessioni, Conte e UEFA: dico tutto"

Beppe Marotta
Beppe Marotta / Pool/Getty Images
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L'Inter ha vinto il 19esimo Scudetto. Via ai festeggiamenti e anche alle dichiarazioni. Beppe Marotta ha parlato anche ai microfoni di Radio Sportiva. L'amministratore delegato nerazzurro ha detto la sua su Conte, sullo Scudetto, sulla Juve e sul mercato.

Il sogno?

"Il sogno è vincere il ventesimo scudetto e conquistare la seconda stella".

Conte?

"L'allenatore è vincente, nel suo dna ha valori importanti ed è riuscito a trasmetterli ai suoi giocatori. A breve ci si siederà con la proprietà, che ci indicherà le linee guida e progetteremo il futuro. C'è il giusto equilibrio. E' normale che l'allenatore deve avere la sua indipendenza nella gestione della squadra. Con Conte mi sono sempre trovato bene fin dagli anni della Juventus. Il fatto che abbia esternato con frasi anche forti, per chi lo conosce sa che sono di stimolo. E' un vincente, viaggia a una velocità di pensiero molto forte e veloce, vorrebbe quindi che anche la parte corporate fosse così. Non ho mai visto un vincente con un carattere non spigoloso".

Rivalsa sulla Juve?

"Rivalsa non c'è, c'è sempre stata la giusta competitività. Il sogno si è realizzato in qualcosa di concreto. Sono estremamente felice. Rompere l'egemonia della Juventus è appagante. I rapporti sono buoni ma in campo è giusto cercare di vincere. Sappiamo di avere un avversario forte, come lo sono altre squadre. Sta a noi renderci pericolosi".

Giuseppe Marotta
Beppe Marotta / Jonathan Moscrop/Getty Images

Cessioni?

"Oggi non sono in grado di esprimermi perché aspettiamo il momento giusto. La proprietà ci manifesterà le linee guida. Posso dire che la contrazione dei costi è un obiettivo non solo dell'Inter ma di tutti i club. Servirà un incontro per dare una vision. La proprietà ha profuso tanti investimenti, ma bisogna confrontarsi. I presupposti sono positivi, Conte nonostante abbia lavorato sodo per migliorare la squadra e la società si trova bene. L'Inter è una società blasonata che nulla ha da invidiare ai club più famosi al mondo. Però la proprietà detta le regole e a quelle ci si attiene. Ma ora vogliamo goderci il momento, dopo due anni di duro lavoro".

Campionato o Champions il prossimo anno?

"La differenza è che la Champions è un torneo in cui servono anche circostanze favorevoli. In campionato emerge la migliore. E' qualcosa di inimmaginabile, ma siamo italiani e sarebbe bello gustare anche questa stella sulla maglia dell'Inter".

Riduzione dei costi?

"L'UEFA ha già previsto un format diverso della Champions ma in tutta onestà questo modello non garantisce più sostenibilità. Il calcio romantico dei mecenati è completamente finito. C'è un indebitamento molto forte legato alla gestione ordinaria e alla contrazione dei ricavi legata alla pandemia. Al di là del cambiamento del format c'è un obiettivo di ridurre il costo del lavoro, i guadagni dei giocatori sono sproporzionati. Se invece di una squadra di calcio fossimo un'azienda che fabbrica bottiglie o maglioni saremmo ai limiti del default".


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