Inter, Conte: "Gap dalla Juve? Ora c'è equilibrio. Nainggolan? Inutile parlarne"
Antonio Conte, allenatore dell'Inter, è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match di domani contro il Crotone che aprirà la 15esima giornata di Serie A (fischio di inizio alle ore 12.30). Ecco le sue dichiarazioni:
Crotone?
“Ci dobbiamo aspettare una gara impegnativa come tutte nel campionato italiano, sono galvanizzati da una vittoria contro il Parma e un anno dove sono stati promossi. Sempre una grande incognita ripartire dopo le feste”.
Le aspettative?
“Dobbiamo confermarci tra quelle squadre che devono provare a vincere, dobbiamo continuare ad essere credibili” riporta FcInter1908.
Questa Inter ha la forza per giocarsela fino alla fine?
“Penso che noi dobbiamo avere il dovere di credere, quando giochi nell’Inter, che si deve lottare fino alla fine per raggiungere il massimo. Per quello che riguarda gli incontri con la società sono cose che è giusto rimangano private, ci deve essere sempre rispetto nei confronti di tutti”.
Il gap dalla Juve?
“Quello che è emerso in maniera tangibile è che stiamo dando vita ad un torneo equilibrato, devi sudare ogni gara, non ci sono gare facili, questo come detto in precedenza, un torneo equilibrato dove alla fine emergeranno valori importanti, come lavoro, organizzazione, tutto queste componenti che porteranno a vincere”.
“Inutile tornare su argomenti passati e su giocatori che non fanno parte dell’Inter, gli auguro il meglio”.
Il livello della squadra?
“Questa è una squadra che dopo un anno e mezzo che lavoriamo insieme può permettersi delle varianti anche a gara in corso, abbiamo giocato con Sanchez dietro le punte. L’importante è che il concetto base della nostra cultura calcistica non subisca variazione. Ci sono momento dove si deve osare e sparigliare ma non dobbiamo dimenticare il discorso base”.
Come Trapattoni?
“Trapattoni per me non è stato solo un allenatore ma un secondo padre, lui ha fatto cose importanti nell’Inter, ha vinto con il record dei punti, non oso paragonarmi a lui perchè è un’icona che ha fatto la storia del calcio in Italia come allenatore e calciatore, al tempo stesso spero di fare qualcosa di importante come ha fatto lui”.
“Quando è entrato Vidal ha giocato nella sua posizione, poi magari cambiano le situazioni in fase di possesso con il Verona, noi dovevamo portare una parità numerica in fase di non possesso. La sua posizione rimane quella di interno di centrocampo, bravo in fase di possesso bravo ad attaccare”.
Cosa chiede ai giocatori?
“Io chiedo sempre tanto, penso che ogni calciatore fino a quando ha la capacità di migliorare può farlo, questa è la mia richiesta. Migliorarsi tatticamente, tecnicamente, mentalmente, in tutto, dentro e fuori dal campo. La richiesta che ho è quella di guardare l’eccellenza, se si vuole fare qualcosa di straordinario servono persone straordinarie”.
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