Indagine Prisma, spunta la carta dei dirigenti della Juve: "Plusvalenze artificiali"

Maurizio Arrivabene, Andrea Agnelli, Federico Cherubini e Pavel Nedved
Maurizio Arrivabene, Andrea Agnelli, Federico Cherubini e Pavel Nedved / Jonathan Moscrop/GettyImages
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L'indagine 'Prisma' legata alla Juventus si arricchisce di nuovi e pesanti dettagli. Tra i documenti sequestrati dalla Guardia di Finanza del nucleo di polizia economica di Torino nella prima perquisizione negli uffici del club bianconero ce n'è anche uno di proprietà di Federico Cherubini, attuale ds della Juve, che contiene alcuni dati sulla precedente gestione sportiva del club legata a Fabio Paratici.

Federico Cherubini
Federico Cherubini / Marco Canoniero/GettyImages

Come riporta Calcio e Finanza, su questa documentazione appare una scritta in evidenza a caratteri maiuscoli: "Eccessivo ricorso a plusvalenze artificiali" seguita dalla frase "Beneficio immediato, ma carico ammortamenti". Un documento che, nell'indagine, secondo l’accusa rappresenta un indizio a supporto della loro tesi. Cherubini non è indagato e nell’interrogatorio davanti ai sostituti Mario Bendoni e Ciro Santoriello e al procuratore aggiunto Marco Gianoglio ha precisato che "quel manoscritto era un pro-memoria in vista di un incontro che doveva avere con Paratici in cui si sarebbe parlato di calcio e non di finanza e bilanci".

"Rispetto al suo predecessore Cherubini avrebbe «preferito» fare plusvalenze su giocatori adulti e «non sui giovani che potevano invece essere valorizzati ulteriormente». Inoltre, l’attuale ds avrebbe sottolineato come in quel periodo storico quasi tutte le società si muovevano sul mercato attraverso scambi, con la Juve che quindi avrebbe seguito uno schema identico a quello di tutte le altre società intese come comparto calcio", conclude CF.