Inchiesta plusvalenze: spuntano nuove prove contro la Juventus
La Procura Federale ha riaperto il processo sulle plusvalenze sospette compiute da nove club italiani. Come riportato dall'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, sono emersi nuovi elementi probatori dai documenti in mano alla Procura di Torino che dimostrerebbero la sussistenza di illeciti disciplinari. Ecco quanto scrive il quotidiano: "Le prove dimostrano l'esistenza di un sistema, di una organizzazione, di una programmazione di budget di compravendita di calciatori effettuate non per motivi tecnici ma per ragioni esclusivamente collegate all'esigenza di conseguire, mediante artifizi, determinate risultanze economico-finanziarie".
Tra le società coinvolte c'è anche la Juventus, oggetto di intercettazioni telefoniche di vecchi e nuovi dirigenti. Dal "libro nero" di Fabio Paratici alla testimonianza dell'ex presidente Andrea Agnelli e del direttore sportivo Federico Cherubini, passando anche per il tecnico Massimiliano Allegri. Alla luce delle nuove prove, il procuratore Giuseppe Chiné ritiene effimera la giustificazione relativa all'impossibilità di determinare il reale valore di un calciatore, elemento che sia il Tribunale Federale sia la Corte Federale d'Appello avevano contestato nella precedente sentenza.
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