Inchiesta plusvalenze, la Juventus si difende citando una questione formale

Maurizio Arrivabene, Andrea Agnelli, Federico Cherubini, Pavel Nedved
Maurizio Arrivabene, Andrea Agnelli, Federico Cherubini, Pavel Nedved / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Nella giornata odierna è iniziato, seppur con qualche minuto di ritardo, il nuovo processo sulle presunte plusvalenze fittizie. Il quotidiano La Repubblica riporta che, durante l'esposizione della propria linea difensiva nell'ambito dell'udienza in corso presso la Corte Federale d'Appello il legale della Juventus (Nicola Apa) ha chiesto che il procedimento fosse rigettato per una questione formale.

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La precedente dirigenza della Juventus / MARCO BERTORELLO/GettyImages

La procura avrebbe oltrepassato i termini di tempo per presentare la richiesta. Secondo quanto emerso da articoli di stampa, i primi fatti sarebbero entrati in possesso degli acquirenti alla fine di ottobre e il codice di giustizia sportiva prescrive il termine di 30 giorni per la richiesta di revoca, quest'ultima arrivata solo il 22 dicembre, ovvero 56 giorni dopo.

La Juventus ha presentato, inoltre, la sua difesa sulla base del principio "ne bis in idem", per il quale si intende che nessuno può essere processato per due volte sugli stessi fatti. La corte, in questo caso, deve decidere se ammettere la revoca oppure chiudere in maniera definitiva questo capitolo. Una risposta - in questo senso - è attesa in serata o nella giornata di lunedì.


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