Inchiesta Juve: tutti i rischi per i bianconeri dopo il deferimento della Procura

Gianluca Ferrero, presidente della Juventus
Gianluca Ferrero, presidente della Juventus / Nicolò Campo/GettyImages
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Il futuro della Juventus dev'essere ancora chiarito. In attesa dell'ennesimo verdetto della Corte Federale d'Appello sul caso plusvalenze, il club bianconero è stato deferito dalla Procura Federale guidata da Giuseppe Chiné in merito alla manovra stipendi. Adesso la Juve è costretta a rivedere le sue strategie: inizialmente si pensava al patteggiamento per evitare soprattutto un'esclusione dalle competizioni europee anche prima del verdetto dell'UEFA, in modo tale da dover "saltare" una sola stagione. La Juve ha cercato pure un dialogo con la procura ma l'accordo non è stato trovato perché la richiesta di una multa non ha convinto a fondo.

L'attesa è per il verdetto di lunedì, con l'ipotesi patteggiamento ancora valida e col club bianconero che potrebbe ricorrere ancora al Collegio di Garanzia del CONI, anche se in quest'ultimo caso i tempi diventerebbero più lunghi.

Federico Cherubini, Maurizio Scanavino
Federico Cherubini, Maurizio Scanavino / Jonathan Moscrop/GettyImages

I rischi principali sono le tempistiche e il tema dell'afflittività. I due filoni sono separati, ma in un certo senso anche legati. Tutto dipenderà dalla sentenza di lunedì e secondo quanto riportato dal portale Calciomercato.com il processo inizierà a metà giugno, con il secondo grado che non arriverà prima del 30 giugno. Le pene sarebbero ammenda, ammonizione, ammenda con diffida e penalizzazione in classifica. Il rischio più elevato - per i bianconeri - sarebbe quello di veder "macchiate" più stagioni.