Inchiesta Juve, Paratici: "Dobbiamo tagliare gli stipendi". Furia di mamma Rabiot

Adrien Rabiot
Adrien Rabiot / Jean Catuffe/GettyImages
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L'inchiesta Prisma si arricchisce di ulteriori particolari e complica la posizione della Juventus, club maggiormente coinvolto per la gestione sospetta delle plusvalenze e la manovra stipendi successiva alla pandemia Covid. Come riportato dall'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, la società bianconera aveva l'esigenza di ridurre gli ingaggi della rosa e generare a bilancio una riduzione fittizia dei costi. Lo ha rivelato l'ex Chief Football Officer Fabio Paratici in una delle numerose intercettazioni in mano alla Procura di Torino: "Bisogna tagliare di più, il 10% di riduzione e il 20% di slittamento è troppo leggero". E il 28 marzo 2020 la Juventus annunciava che i giocatori avrebbero rinunciato a quattro mensilità per aiutare il club a fronteggiare la crisi economica.

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Fabio Paratici / Chris Brunskill/GettyImages

Il comunicato ufficiale è stato smentito dalle testimonianze di Paulo Dybala e altri calciatori bianconeri, invitati dal capitano Giorgio Chiellini a non proferire parole con la stampa della procedura messa in atto dalla Juventus. Ossia la falsa rinuncia a quattro mesi di stipendio per questioni di Borsa. In realtà, i tesserati juventini avevano firmato un accordo per lo slittamento del pagamento di soli tre mesi. Tutti erano a conoscenza, o quasi. Una di questi è la signora Veronique, madre-agente di Adrien Rabiot, che ai magistrati ha dichiarato di essersi infuriata perché i compagni del figlio - complice di aver risposto in ritardo sulla chat di gruppo - avevano già preso una decisione sul da farsi.


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