Inchiesta Juve, ex componente del collegio spiega la situazione legata al bilancio

L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport riporta alcuni "spezzoni" dell'udienza nell'inchiesta Prisma dell'ex membro del collegio sindacale della Juventus Maria Cristina Zoppo, che racconta di essersi sentita “Quasi sbeffeggiata. colpita e attaccata, per qualcosa che Juventus stessa aveva fatto”.
“Da settembre in poi c’è stata un’escalation di momenti di gestione societaria su cui io non riuscivo più a capire perché ci si volesse incanalare in un processo di valutazione di poste di bilancio oggettivamente poco condivisibile. Noi eravamo venuti a conoscenza dell’esistenza delle carte della Procura che evidenziavano un breach nei sistemi di controllo (side letter). In 20 anni di lavoro non ho mai visto una quotata che non recepisce i rilievi di una società di revisione”, dichiara sempre l'ex sindaca che - come riportato anche dal Corriere della Sera - ha poi spiegato lo scontro interno con il consiglio.
"Su questo punto è iniziato lo scontro, il challenge con il cda. Al collegio sindacale non interessava nulla questo, perché se un bilancio è non corretto, è non corretto. Non mi è capitato che gli Avvocati avessero un peso così significativo". La Zoppo infine spiega che l'obiettivo era di arrivare subito alla deliberazione per approvare il bilancio, confermando - indirettamente - di essere stata estromessa dal Consiglio.