Il Venezia esonera Zanetti: giusta scossa o mossa della disperazione?
Un fulmine a ciel sereno quello che si è abbattuto sul Venezia: Paolo Zanetti è stato sollevato dal suo incarico di allenatore del club lagunare, con la squadra che è stata affidata al tecnico della Primavera Andrea Soncin. Una notizia inaspettata, specialmente a poche giornate dalla fine del campionato di Serie A dove il Venezia lotta per non retrocedere.
La domanda sorge spontanea: giusta scossa o mossa della disperazione l'esonero di Zanetti? Se da un lato bisogna scuotere il gruppo chiamato a una vera e propria impresa, dall'altro invece c'è il rischio di cadere sempre più in basso con le possibilità di salvezza che potrebbero ancora ridursi al lumicino.
Il Venezia, nel corso del girone d'andata, ha collezionato 17 punti. Poi il crollo con soli 5 punti conquistati e un obiettivo che ormai - dato anche lo switch di tecnico - sembra essere una chimera. Una mossa quella del presidente Duncan Niederauer che potrebbe rivelarsi controproducente: Zanetti è stato l'artefice della promozione in A e cambiare tutto nel rush finale affidando la squadra a un nuovo allenatore sembrerebbe a primo impatto una scelta azzardata.
Non solo: Zanetti è entrato anche nei cuori della tifoseria lagunare, con quest'ultima che non si è sottratta nel dedicargli cori in occasione dell'ultimo match e la scelta di cambiare proprio nell'atto conclusivo della stagione potrebbe allargare la distanza tra la dirigenza e i sostenitori del club. Tutto il lavoro buono fatto l'anno scorso è stato spazzato via in una mattinata, con il Venezia che ora si prepara a ricominciare da zero anche in vista della prossima stagione. L'esonero di Zanetti è sicuramente una presa di posizione drastica ma molto pericolosa, con il gruppo che - adesso - è chiamato a un vero e proprio miracolo calcistico senza l'autore di una cavalcata trionfale che ha portato il club nella massima serie. Forse era meglio aspettare la fine di quest'annata per trarre dei bilanci e non stravolgere tutto alla fine. Ecco perché l'esonero di Zanetti sembra essere davvero una mossa disperata.
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