Il ruolo di Mandzukic: è davvero un vice Ibra?
Il nuovo numero 9 rossonero è, per vari motivi, il colpo più sensazionale del mercato invernale in Serie A: per esperienza, carisma, e personalità sicuramente. Per altrettante ragioni, però, la sua posizione in campo potrebbe rappresentare per Pioli un dilemma dal punto di vista tattico, che, in particolar modo, dovrà essere abile nel gestire il dualismo tra il croato e Zlatan Ibrahimovic.
Il ragionamento più logico, analizzando l'acquisto del croato, è uno solo: permettere allo svedese, che nelle gerarchie è indiscutibilmente il titolare, di tirare il fiato in alcune partite. In questo senso, la gestione dei due veri 'numeri 9' del Milan è presto delineata e, indubbiamente, quando avrà i 90' nelle gambe, la staffetta tra i due è cosa certa. C'è, però, una questione rilevante da tenere in considerazione: quando Ibra parte dal 1', come successo nell'ultima sfida di campionato contro il Bologna e come è naturale nelle scelte dell'allenatore, difficilmente viene sostituito a partita in corso, a meno che non regga più dal punto di vista fisico, perché è un giocatore fondamentale, sia in una situazione di risultato vantaggiosa, che non. E' un punto di riferimento per la squadra, che spesso e volentieri si appoggia su di lui per far salire il proprio baricentro: nel momento di massima pressione del Bologna, ad esempio, lo scorso sabato, questa situazione si è verificata con una certa frequenza.
Poco prima che decidesse di inserire Mandzukic, Pioli si è rivolto allo svedese chiedendogli se fosse in grado di terminare la gara: dopo un cenno positivo da parte di Ibra, il croato ha dunque preso il posto di Leao sulla fascia sinistra. L'ex juventino e il portoghese sono due calciatori dalle caratteristiche molto diverse, e il Milan ha sofferto da quel momento della gara in poi proprio perché non aveva più la possibilità di ripartire velocemente in contropiede con le accelerazioni del classe '98. E' vero che con Allegri, in quella posizione, è diventato un giocatore ancora di più fondamentale ma la brillantezza fisica di cui godeva in quegli anni era davvero sorprendente. Ora come ora, il croato non è al meglio della condizione, e, anche considerando la carta d'identità, sarà difficile ipotizzare che possa interpretare quel ruolo con la stessa efficacia che lo ha contraddistinto ai tempi della Juventus.
Partendo dal presupposto che un giocatore della sua caratura non potrà mai rappresentare un problema nello spogliatoio, bensì è indiscutibilmente un valore aggiunto per la rosa rossonera, Pioli dovrà lavorare sulla sua collocazione tattica, che al momento non è definita. Pensare a un 4-2-3-1 con Ibrahimovic e Mandzukic in campo insieme, in questo momento, pare un vero e proprio azzardo, anche solo per uno spezzone di partita perché, come abbiamo visto nell'ultima sfida, la squadra non è più riuscita a ripartire con pericolosità e si è rintanata nella propria metà campo a difendere un risultato preziosissimo, che mantiene il Milan in testa alla classifica.
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