Il rosanero e quella speranza nonostante le difficoltà: la storia del fallimento del Palermo

La storia del fallimento del Palermo
La storia del fallimento del Palermo / Marco Deiana - 90min Italia
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Nel corso della sua storia millenaria, Palermo ha vissuto diverse dominazioni: dai greci ai Borboni, passando per Arabi, Normanni, Svevi e Angioini. Il loro avvicendamento ha dato vita a una sorta di stratificazione, rendendo la città siciliana un crocevia di culture, un insieme di usanze e tradizioni diverse.

Ancora oggi, i palermitani sfoggiano uno spirito d'accoglienza che non ha eguali. Che sia da una lussuosa nave da crociera o da un barcone diroccato, chi arriva in Sicilia ha una storia da raccontare e i siciliani sono sempre pronti a farli sentire a casa. Se dovessimo rappresentare l'amore di Palermo con un colore, probabilmente useremmo il rosa, sinonimo di affetto e speranza.

Ma i palermitani non vivono di certo una vita semplice. Chi nasce sull'isola deve fare anche i conti con una realtà dura e piena di problemi. A volte sembra che Palermo sia la città del nero, della mancanza di luce, di prospettive. C'è addirittura chi sceglie la criminalità come scorciatoia verso una sopravvivenza più facile.

US Citta di Palermo v SSC Napoli - Serie A
Gli ultras del Palermo / Tullio M. Puglia/GettyImages

Rosa e nero, così contraddittori, ma allo stesso tempo così complementari. In effetti, c'è bisogno del nero, cioè delle difficoltà e dei soprusi, affinché ci sia il rosa, la resilienza, la voglia di cambiare lo status quo.

Quest'analisi cromologica potrebbe adattarsi alla perfezione anche al Palermo, un club che da quelle parti è un vero credo, una fede paragonabile solo al culto dei palermitani per Santa Rosalia. Il club rosanero ha vissuto anni difficili, attraversando episodi drammatici che avrebbero fatto vacillare il senso d'appartenenza di molti tifosi, ma non di quelli del Palermo.

Passare dalla magia dell'Europa League ai campetti in terra battuta della Serie D metterebbe in difficoltà qualunque tifoso, ma nel corso degli ultimi anni le tribune del Renzo Barbera continuano a essere tra le più affollate d'Italia.

Dalla qualificazione in Europa League alla retrocessione

La nostra storia inizia dalla stagione 2009/10, quella in cui il club rosanero ha raggiunto il suo zenit, rappresentato dalla qualificazione in Europa League. E pensare che le premesse non erano delle migliori, visto che Maurizio Zamparini aveva licenziato il tecnico Walter Zenga dopo appena 13 partite, alimentando la sua nomea di presidente esonera-allenatori. Tuttavia, l'arrivo di Delio Rossi sulla panchina del Palermo è servito a dare una guida a quel gruppo di giocatori tanto giovani quanto istintivi. L'uomo immagine di quella squadra è capitan Fabrizio Miccoli, ma c'è un ragazzino con la maglia n°6 sulle spalle che pian piano attira sempre più attenzioni. È un giovincello alto e magrolino, tanto che in Argentina (il suo paese d'origine) lo chiamano El Flaco, ma col pallone tra i piedi Javier Pastore è uno dei migliori centrocampisti della Serie A.

Javier Pastore
Javier Pastore / Tullio M. Puglia/GettyImages

Come un Icaro che vola troppo vicino al sole e poi precipita al suolo, anche il Palermo dopo aver sfiorato il sogno Champions League va incontro a un rapido declino. Alla grande qualità della squadra, non fa riscontro una società stabile. I demeriti sono tutti di Zamparini che a Palermo ha dato tanto, ma a causa della sua impazienza con dirigenti e allenatori, ha limitato molto i successi del club. Basti pensare che nel 2011 ci sono ben 6 cambi di direttori sportivi, chiaro sintomo di mancanza di progettualità.

E quando non c'è un piano a lungo termine, i risultati non tardano a manifestarsi. Se in quella stagione, i rosanero riescono a salvarsi, in quella seguente arriva la tanto temuta retrocessione in Serie B che pone fine al più longevo periodo di permanenza dei palermitani nel massimo campionato (9 anni).

Ma anche nei momenti più bui, c'è sempre un momento per sorridere. Rosa e nero. I colori non mentono.

L'ultima volta del Palermo in Serie A e il declino

Infatti, in cadetteria il Palermo riesce a mettere in mostra due grandi talenti: Paulo Dybala e Franco Vazquez. I fantasisti argentini trascinano la squadra di Gattuso prima e di Iachini poi (c'è sempre lo zampino di Zamparini) verso il record di punti in un singolo campionato di Serie B, 86 punti. Ovviamente arriva anche la promozione.

Dybala e Vazquez incidono anche in Serie A, portando il Palermo verso due salvezze tranquille. Tuttavia, le cessioni della Joya alla Juventus e del Mudo al Siviglia conducono inesorabilmente verso un'altra retrocessione. Probabilmente, nessuno avrebbe immaginato che quella sarebbe stata l'ultima volta dei rosanero nel calcio che conta.

Paulo Dybala, Franco Vazquez
Paulo Dybala e Franco Vazquez / Tullio M. Puglia/GettyImages

E pensare che l'anno seguente il Palermo va subito vicino alla promozione, ma i sogni dei tifosi si infrangono dopo la sconfitta nella finale playoff contro il Frosinone nel 2017. I palermitani non si arrendono e continuano a riporre fiducia nel futuro. Infatti, in città è arrivato Paul Baccaglini, un imprenditore pronto a rilevare il club.

Sembra tutto fatto. L'italoamericano è già stato nominato presidente del club e, per accattivarsi la piazza, si fa addirittura tatuare il logo dell'Aquila sul petto. Peccato però che tra una proroga di pagamento e l'altra, la trattativa salta e la società resta in mano a Zamparini che per la sua creatura non intende fare sconti.

Il club è ormai sommerso dai debiti e la Procura di Palermo deposita un'istanza di fallimento. Per creare, seppur in maniera fittizia, nuovi capitali, il Palermo passa da Mepal alla Alyssa, due società che appartengono allo stesso Zamparini. L'escamotage viene però scoperto e il Tribunale impedisce l'operazione.

David Platt, Maurizio Zamparini, Clive Richardson
Maurizio Zamparini / Tullio M. Puglia/GettyImages

Nel 2018 arriva finalmente la cessione del 100% delle quote della squadra. A rilevarle è la Sport Capital Investments Ltd, un gruppo di imprenditori britannici. I nuovi proprietari non riescono a pagare tutti i debiti, così la società passa nelle mani di Daniela De Angeli, storica segretaria di Zamparini, che a sua volta vende allo Sporting Network Srl. L'ultimo presidente dell'UC Palermo sarà Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Sicilia.

Sotto l'aspetto sportivo, la squadra continua a far bene. Infatti, nel 2018 il Palermo arriva terzo in Serie B e si appresta ad affrontare i playoff. Tuttavia, un provvedimento del Tribunale Federale sancisce la retrocessione d'ufficio in Serie C per illecito amministrativo e falso in bilancio verificatisi nel triennio 2014-2017. La sentenza d'appello riduce la condanna e ai rosanero vengono comminati 20 punti di penalità, facendoli scivolare all'undicesimo posto in classifica.

Il fallimento del Palermo e la rinascita

I tifosi intuiscono già che la fine è vicina e quella stessa estate la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche esclude il Palermo dalla Serie B per una serie di inadempienze economiche, come il mancato versamento della fideiussione per l'iscrizione, delle ultime tre mensilità ai calciatori e per una ricapitalizzazione da 8 milioni della quale non esiste alcuna documentazione. Tre mesi dopo, il 18 ottobre, la società "U.S. Città di Palermo" verrà dichiarata fallita dal tribunale di Palermo e Maurizio Zamparini verrà indagato per bancarotta.

La città è in lutto. Negli ultimi anni aveva dovuto attraversare momenti difficili, ma nessuno si aspettava un finale così tragico. Dopo aver toccato il punto più basso, a Palermo e al Palermo non resta che affrontare la risalita. Il sindaco Leoluca Orlando pubblica il bando per una nuova assegnazione del titolo sportivo e ben sei gruppi si rivelano interessati all'acquisto, c'è voglia di riportare la squadra in alto. A trionfare sono Tony Di Piazza e Dario Mirri, quest'ultimo ricopre attualmente la carica di presidente.

Il 2 agosto 2019 la Società Sportiva Dilettantistica Palermo affronta per la prima volta il campionato di Serie D, con l'obiettivo di iniziare la sua risalita verso contesti più consoni alla piazza rosanero. Lo scoppio della pandemia ha accelerato il processo, regalando una promozione d'ufficio al Palermo che ora milita in Serie C.

La strada da percorrere è ancora lunga e davanti ci saranno ancora momenti bui. Ma, come insegnano i colori del club, nelle difficoltà prevale sempre la speranza. Rosa e nero.


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