Il ritorno di Conte risolverebbe davvero i problemi della Juventus?

Antonio Conte
Antonio Conte / Gualter Fatia/GettyImages
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Una fiducia a tempo. È questo che sembra trapelare dai piani alti della Juventus nei confronti di Allegri, sul quale continuano a muoversi critiche feroci per via degli scarsi risultati ottenuti fin qui dalla sua squadra.

La mancanza dei risultati sembra essere la punta di un iceberg che nasconde tanti altri problemi alla base, come la sensazione di mancanza di una visione comune all'interno del board dirigenziale bianconero, alcune scelte rivelatesi sbagliate a livello tecnico, e infine l'assenza di chi possa trasmettere quel DNA Juve a tutti i componenti della squadra.

A tal proposito, molti tifosi e non chiamerebbero a gran voce il nome di Del Piero come uomo-simbolo di un nuovo corso bianconero. L'ingresso in dirigenza dell'ex capitano bianconero non è e non potrà mai essere una scelta banale da prendere su due piedi, in quanto comporterebbe dei cambiamenti - soprattutto ideologici - non indifferenti.

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Allegri e Conte / AFP/GettyImages

Dunque, se il ritorno di Del Piero appare più come una conseguenza di un radicale cambiamento di rotta da parte della società, e per questo necessiterebbe di tempo, l'altro ritorno che molti tifosi chiedono a gran voce è quello di Antonio Conte. Certamente un eventuale ritorno dell'attuale allenatore del Tottenham darebbe nuove speranze e nuova linfa a un popolo a dir poco insoddisfatto della propria squadra come forse mai prima d'ora.

Proprio Conte arrivò sulla panchina bianconera nel 2011, con il compito di risollevare una squadra reduce da anni non facili e da due settimi posti consecutivi. I risultati furono addirittura migliori del previsto: infatti il tecnico, non solo riuscì nell'obiettivo prefissato ma interruppe l'egemonia di Inter e Milan in Italia, dando il via all'era dei nove titoli vinti dalla Juve.

Di sicuro l'ex Juve ha già dimostrato di essere tra i migliori - se non il migliore - in circolazione nel gettare le basi all'interno di una squadra, dandole credibilità, rendendola competitiva ma soprattutto creando un gruppo unito e ben organizzato in campo. Valori, questi, che sembrano mancare alla Juve di adesso.

Come detto più volte, però, il cambiamento prima che in panchina deve esserci in società. Solo con una chiara visione comune e unità di intenti si potrà allestire una squadra forte, con un'identità ben precisa, ma soprattutto con quel DNA che sembra ormai smarrito.


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