Il rinnovo, le voci di mercato e la fedeltà alla Juventus: Vlahovic si racconta

Vlahovic a La Gazzetta dello Sport: il gol con l'Inter, gli obiettivi e le voci sull'addio alla Juve.

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic / Ciancaphoto Studio/GettyImages
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Dusan Vlahovic ha sbloccato la sfida con l'Inter, finita poi 1-1, e si è reso protagonista di un'esultanza dal sapore di liberazione, avendo interrotto il digiuno dal gol e tornando dunque fondamentale per la Juventus. L'attaccante serbo ha parlato a La Gazzetta dello Sport soffermandosi sul proprio momento, su quello della squadra e su tanti aspetti dell'attualità bianconera, senza ovviamente sottovalutare le frequenti voci legate al suo futuro (e a un possibile addio). Questo quanto affermato:

Il ritorno al gol: "Io non avevo nessuna ansia. Non conosco altri segreti che il lavoro quotidiano. Il calcio è fatto di alti e bassi come la vita, la differenza però la fa la testa, quanto riesci a rimanere lucido e non farti condizionare. Io non ero preoccupato, solo concentrato sul campo e su come aiutare la squadra. Quando ti sblocchi i gol arrivano tutti insieme".

Sogno Scudetto: "I calciatori devono sempre sognare, tutti abbiamo i nostri obiettivi, personali e di squadra. La priorità è tornare tra le prime 4 e giocare di nuovo in Champions League, poi vedremo come siamo messi in classifica e che cosa possiamo fare. Tutti nello spogliatoio abbiamo l’ambizione di vincere perché la maglia della Juventus ci chiede questo".

Miglioramento col destro: "Tutto è frutto del lavoro. Nel nostro mestiere si può sempre migliorare, posso farlo io che sono giovane così come chi è a fine carriera. Basta guardare Cristiano Ronaldo. Questa è la mia quotidianità, io tutti i giorni mi concentro sia su ciò che so fare bene sia su quello che mi viene meno naturale. Solo così diventerò un giocatore completo. Il segreto è non fermarsi mai".

Voci di mercato: "Io non l’ho vissuta come un’estate diversa dalle altre, dal mio punto di vista non è successo nulla. Sono sempre stato concentrato e tranquillo anche durante la tournée in America, quando ho saltato la partita con il Milan per un problema fisico. Sono sempre stato sereno. Se volevo lasciare la Juve? No, sono sempre stato sicuro di voler restare. Le voci ci sono sempre e fanno parte del gioco, se ci mettiamo ad ascoltare tutti possiamo diventare pazzi. Mi sono isolato e ho pensato solo al campo e alla fine sono felicissimo di essere rimasto. Era ciò che desideravo".

La Juve vissuta da dentro: "Solo stando dentro puoi renderti conto della grandezza del club e di tutto quello che gira intorno. Tutti vorrebbero essere al posto nostro. Non ho mai avuto dubbi, io ho sempre voluto rimanere in bianconero".

La polemica sul gioco: "Non è un nostro pensiero. Ci stiamo allenando forte e bene e quando andiamo sul campo abbiamo una sola cosa in testa, vincere. Quando ci riusciamo siamo contenti. In fondo è questa l’unica cosa che conta. Poi logico che lavoriamo sui nostri errori per cercare di migliorare".

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La Saudi Pro League: "Consiglio Miinkovic? Non abbiamo parlato di queste cose, gli ho chiesto solo se sta bene e se è felice lì. Gioco in una delle squadre più importanti al mondo, sono onorato e orgoglioso, per adesso mi vedo qui".

Il rinnovo: "Ho ancora due anni e mezzo di contratto, non abbiamo fretta però Giuntoli e il mio agente stanno già parlando. Io sono molto contento di stare qui".