Il ridimensionamento del Valencia e le cessioni che interessano in Serie A
Non si placano le manifestazioni contro Peter Lim, azionista di maggioranza del Valencia dal 2014. I tifosi vogliono la cessione del club da anni e ormai le proteste dei pipistrelli non sono più una novità nella Comunitat Valenciana.
Nelle ultime stagioni la storica squadra spagnola ha perso appeal, calciatori di livello, bandiere che avevano inciso nel passato recente. Per il quarto anno consecutivo è fuori da ogni competizione europea e nella Liga appena conclusa ha addirittura lottato per non retrocedere. La luce in fondo al tunnel però ancora non si intravede, anzi, i tifosi del Valencia dovranno prepararsi all'eventualità di assistere a un altro mercato al ribasso, con una domanda che non si può ignorare: quando verrà toccato il fondo?
Tutte le cessioni degli ultimi anni
Prendiamo le ultime tre sessioni di mercato per provare a capire l'entità del ridimensionamento del Valencia. Se guardiamo alla semplice differenza tra spese ed entrate, ci accorgiamo di come la società abbia investito poco più di 25 milioni di euro a fronte di oltre 140 incassati e salutando troppi dei suoi punti di riferimento a parametro zero
Stagione 2020-21
Ferran Torres - 33.5 milioni (Manchester City)
Rodrigo - 30 milioni (Leeds)
Geoffrey Kondogbia - 15 milioni (Atletico Madrid)
Francis Coquelin - 7.1 milioni (Villarreal)
Daniel Parejo - 2.25 milioni (Villarreal)
Ezequiel Garay - ritiro
Stagione 2021-22
Daniel Wass - 2.7 milioni (Atletico Madrid)
Kevin Gameiro - gratuito (Strasburgo)
Kang-in Lee - gratuito (Mallorca)
Stagione 2022-23
Gonçalo Guedes - 32.6 milioni (Wolverhampton)
Carlos Soler - 18 milioni (PSG)
Maxi Gomez - 3 milioni (Trabzonspor)
Jasper Cillessen - 1 milioni (NEC Nijmegen)
Denys Cheryshev - gratuito (Venezia)
Un folto gruppo di titolari e calciatori di qualità che non hanno trovato fortuna nei nuovi club, lasciando un vuoto significativo sul prato del Mestalla. A questi si è da poco aggiunto Toni Lato che ha salutato il Valencia dopo una decade, firmando per il Mallorca.
Il mercato in uscita del Valencia non è però ancora concluso. Ad oggi i calciatori più preziosi del club, che per valore della rosa è scivolato al nono posto della Liga (con la possibilità di scendere ancora), sono capitan José Gaya (30 milioni), il portiere Giorgi Mamardashvili (25 milioni) e i centrocampisti André Almeida (20 milioni), Yunus Musah (18 milioni) e Hugo Guillamón (14 milioni).
Una o due cessioni andrebbero coperte con investimenti importanti, se non fosse che il Valencia ha perso già diversi interpreti della corrente stagione, tutti rientrati alla propria base dopo i prestiti e non ancora sostituiti. È il caso di Justin Kluivert, che la Roma ha ceduto al Bournemouth a titolo definitivo, di Nicolas Gonzalez (Barcellona) e Ilaix Moriba (Lipsia) e soprattutto di Samuel Lino (Atletico Madrid), determinante nell'ultima stagione. E non si tratta degli unici: Gabriel Paulista e Edinson Cavani hanno un contratto in scadenza nel 2024 e portrebbero salutare prima del tempo.
Insomma la crisi Valencia non è stata scacciata dalla salvezza e non sarà interrotta dalla cessione di una delle pedine più importanti. La società spagnola continua a indebolirsi anno dopo anno, con risultati sportivi che rispecchiano il lavoro sul mercato. I tifosi possono sperare di ripartire da un'unica certezza: Ruben Baraja alla guida della nave. Dopo essere subentrato in corsa e aver salvato i pipistrelli, la leggenda del club ha firmato un rinnovo fino a giugno 2025.
Intervistato sulla questione e su altri temi, ha parlato degli obiettivi del prossimo Valencia: "Il mio obiettivo personale è che il Valencia cresca dopo la stagione appena conclusa. Bisogna avere un obiettivo ambizioso e realistico, che deve essere stabilito a partire dalla situazione che ci sarà. Non si può stabilire in questo momento".
Dipenderà dal mercato dunque, sul quale ha riferito: "Per me è importante soprattutto che coloro che vengono e già fanno parte della rosa apprendano il mio pensiero e come vivo il calcio. Che abbiano fame, ambizione ed energia e sarà poi compito mio far uscire il rendimento". Giocatori adatti al suo gioco, con fame e ambizione, qualità che non sono intriseche a ogni professionista, ma che non possono escludere il "nivel", il livello, ovvero ciò che manca nelle parole del tecnico Baraja e che è mancato in misura sempre più disarmante al Valencia delle ultime stagioni.
I tre che potrebbero interessare in Serie A
Giorgi Mamardashvili - Un portiere affidabile, in crescita e con un futuro probabilmente roseo. La Georgia negli ultimi anni non ha prodotto soltanto calciatori di movimento interessanti. Oggi è all'Europeo U21 che sta disputando in casa, e nel quale ha vinto il proprio raggruppamento mettendosi alle spalle Portogallo, Olanda e Belgio. È il titolare anche della Nazionale maggiore e con la sua cessione il Valencia incasserebbe una plusvalenza totale del costo del cartellino (è stato comprato a meno di 1 milione dalla Dinamo Tbilisi). La più interessata al 2000 sembra essere l'Inter in caso di cessione di André Onana.
André Almeida - Una valutazione di mercato che è più che raddoppiata rispetto alla passata sessione estiva in cui il Valencia ha speso circa 8 milioni per portarlo in Spagna. Ha un contratto che lo lega ai pipistrelli fino al 2028, ma rappresenta anche la sorpresa più dolce di questa negativa stagione. Come Mamardashvili, nel girone del georgiano, sta partecipando agli Europei U21 con il Portogallo, con cui ha raggiunto i Quarti di Finale. Tanti minuti disputati alla sua prima stagione e un ruolo da inamovibile conquistato subito. La sensazione è che nella sua carriera questo Valencia potrebbe essere solo di passaggio; è un classe 2000 che farebbe gola a molte nella nostra Serie A.
Yunus Musah - Il più vociferato dell'ultimo periodo. Sia perché i tifosi del Milan fremono per scoprire chi sarà il sostituto di Sandro Tonali sia perché è stato un grande protagonista degli USA nelle Finals di Concacaf Nations League, giocate e vinte contro Messico e Canada. È un mediano fondamentale per il Valencia, con una maturata esperienza in Liga (più di 100 presenze) e in Nazionale (24 apparizioni), sa fare entrambe le fasi e, nonostante la sua giovane età (2002), forse per lui è arrivato il momento di provare ad alzare il livello.