Il ricordo di Barone, il caso Acerbi-Juan Jesus e la difesa a tre: parla Spalletti

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Claudio Villa/GettyImages
facebooktwitterreddit

Questa sera alle 22:00 ore italiane la Nazionale scenderà in campo per affrontare il Venezuela nella prima delle due amichevoli previste per la sosta di marzo. Direttamente dagli Stati Uniti, il Commissario Tecnico Luciano Spalletti ha parlato ai canali ufficiali azzurri.

Sul possibile passaggio alla difesa a tre: "Ormai c'è questa apertura ad andare ad essere calciatori o squadre che sanno interpretare più moduli o sistemi di gioco all'interno della stessa partita, per cui noi bisogna fare qualcosa di moderno. Prima avevamo poco tempo e ci siamo focalizzati solo in un sistema, anche quando abbiamo perso ho dichiarato 'Rimaniamo lì dentro, non cambia niente' perché c'era da mettere a fuoco una cosa. Ora avendo questo spazio delle due amichevoli bisogna andare a fare anche qualcosa d'altro e fare qualche prova".

Quanto incideranno questa due amichevoli sulle convocazioni per l'Europeo? "Incide tutto. Noi saremo attenti e presenti dentro gli allenamenti delle squadre, dentro gli incontri di campionato, ci porteremo dietro quello che succederà come comportamento in queste due amichevoli. Andremo a vedere qualcuno di nuovo, c'è sempre possibilità di inserirsi. Anzi, essendo l'Italia e avendo il bisogno di creare sempre roba più forte e roba nuova è chiaro che si va a fare queste prove e poi ci si porta via i risultati di queste prove".

L'incontro con Sinner: "Già un esempio da tanto, da quando ha cominciato. Perché lui da ragazzino normalissimo, da situazione probabilmente più difficile di altri, è riuscito a scalare posizioni ed è vicino ad essere il top, il numero uno. Ieri ci ha fatto vedere che per essere sul tetto del mondo uno deve diventare il top non solo in allenamento e nei match, ma anche nella gestione delle altre ore che non fa sport. Lui si vede che è mentalizzato in maniera corretta, le sue scelte, ha voluto anche cambiare allenatore perché conosce benissimo la sua personalità e il suo carattere. E sa dove vuole arrivare".

Su Joe Barone: "Noi come gruppo nazionale, ma ci ha già pensato il presidente Gravina, siamo tutti vicino alla famiglia di Barone e alla famiglia di Commisso. Sappiamo che valore perdiamo per il nostro sport, per il calcio in particolare. Ha influenzato più il calcio lui in questi cinque anni da direttore generale della Fiorentina che tanti altri che ci sono da una vita nel calcio e che non hanno fatto niente di quello che ha fatto lui. Il Viola Park ne è la conferma, l'esempio di cosa voglia dire fare le cose da grandi imprenditori".

Il CT Spalletti ha poi preso parte alla consueta conferenza stampa della vigilia, dove ha risposto alle seguenti domande:

Su Venezuela ed Ecuador: "Sono tutte partite fondamentali, prendiamo ogni match seriamente per imparare e migliorare. Da quando c’è Fernando Batista come ct in 10 gare il Venezuela ha perso solo una volta, 1-0 con l’Argentina fuori casa. È quarta nella classifica di qualificazione ai Mondiali. Per noi è una gara difficilissima e dobbiamo sapere tante cose dei nostri avversari per non fare brutta figura. Ogni volta che scendiamo in campo dobbiamo andare a raggiungere la felicità da un punto di vista emotivo quindi si fanno le cose seriamente. Io mi sento, come già detto, come se fossi in Paradiso. Per me la Nazionale o indossare la maglia della Nazionale è la felicità e sono felicissimo nel fare il mio lavoro dentro questa maglia qui. Spesso abbiamo detto che il tempo è una cosa fondamentale".

Più difficile vincere uno Scudetto o un Europeo? "Sono curioso di poterlo verificare nell'atto pratico. Con l'Italia non ho vinto niente, abbiamo fatto il minimo ovvero raggiungere la qualificazione. Visto l'età che ho, se voglio provare un'emozione ancora più grande rispetto a quella provata, non penso di avere la possibilità di viverne una più grande rispetto a queste partite che ci aspettano. Spero di valutare questa differenza".

Sul caso Acerbi-Juan Jesus: "Se ne parla più di quanto sia avvenuto. Bisogna andarci piano. Conosco entrambi, sono due bravi ragazzi. C’è una pubblicità forse superiore a quel che è avvenuto".