Il rapporto tra Conte e la Champions League: difficile, breve e poco intenso

Conte e il rapporto con la Champions League
Conte e il rapporto con la Champions League / Soccrates Images/Getty Images
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Dopo la sorprendente esclusione dalla fase a gironi dell'Inter, a causa dei 6 punti guadagnati su 18 disponibili, Antonio Conte è salito sul banco degli imputati ricevendo critiche ed analisi negative, avendo gli occhi puntati addosso tra semplici tifosi, giornalisti, esperti del settore ed opinionisti televisivi. Eppure, in qualche modo, si fa per dire, l'allenatore pugliese potrebbe essere giustificato: già, perché il suo feeling con l'Europa che conta, il suo rapporto con la competizione che porta a vincere la coppa dalle grandi orecchie, non è mai stato tanto profondo, benevolo e duraturo, anzi.

Champions League 2012-2013: quarti di finale

Valerio Pennicino/Getty Images

Al suo secondo anno sulla panchina della Juventus, Antonio Conte vive la sua prima esperienza europea da allenatore, conoscendo tante gioie quanti dolori. La Juventus conclude la fase a gironi da prima del Gruppo E, eliminando il blasonato Chelsea, fresco campione in carica. È la Juventus di Conte, ma anche di Arturo Vidal, Paul Pogba, Andrea Pirlo e l'eterno Gigi Buffon. È la Juventus che batte, agli ottavi di finale, in maniera sentenziosa, agile, senza troppi patemi il Celtic di Glasgow, vincendo e convincendo pure in terra scozzese, portando a casa un totale di 5-0 tra andata e ritorno. Ma eccola lì, dietro l'angolo, la prima amara delusione europea di Conte: coloro che saranno poi i vincitori finali della Champions, i terribili ragazzi del Bayern Monaco, desiderosi di rivincita dopo la finale persa l'anno prima, eliminano la Juventus, in due partite senza appello e senza possibilità di replica: è 0-2 allo Stadium ed è 2-0 all'Allianz Arena. Conte e la Juventus lasciano l'Europa che conta ai quarti di finale.

Champions League 2013-14: fase a gironi

BULENT KILIC/Getty Images

Se in Italia la Juventus domina senza troppi problemi, altrettanto bene non si può parlare della Juventus formato Europa: ancora una volta, anche peggio dell'anno prima, la Juventus viene eliminata troppo presto. Questa volta nella fase a gironi. In un raggruppamento per nulla irresistibile, comprendente Real Madrid, Galatasaray e Copenaghen, la Juventus termina terza, venendo ripescata in Europa League, con appena 6 punti e la media di un misero punto a partita. Conte e la sua squadra vengono tragicamente battuti per 1-0 dal Galatasaray dell'amico italiano Roberto Mancini, grazie al gol di un altro ex interista come Wesley Sneijder (a volte il destino sa essere proprio crudele), in una partita che verrà sempre ricordata per la bufera di neve che si riversò sul campo di Istanbul.

Champions League 2017-2018: ottavi di finale

Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images

Dopo l'entusiasmante cavalcata con l'Italia agli Europei 2016, terminata con la sconfitta ai rigori contro la Germania, Antonio Conte riprende posto in un top club, alla guida del Chelsea. L'obiettivo è quello di vincere la Premier League e trionfare il più possibile in Europa, magari confermandosi outsider di lusso vista la presenza di squadre ben più blasonate. Ha il merito di passare il girone, dove la Roma precede la squadra londinese, costringendo all'Europa League l'Atletico Madrid del Cholo Simeone, ma davanti alla corazzata Barcellona agli ottavi di finale, il suo Chelsea vede frantumarsi le possibilità di passaggio del turno; se la gara di Stamford Bridge poteva lasciar qualche opportunità di qualificazione (1-1), la partita del Camp Nou si trasforma in un bagno di sangue (3-0). Conte continua a non convincere in Europa, continuando però ad esprimere il proprio calcio e le proprie idee in ambito nazionale, dove col Chelsea vince l'ottava FA Cup della storia Blues.

Champions League 2019-2020: fase a gironi

INA FASSBENDER/Getty Images

Antonio torna in Italia, alla ricerca di nuovi stimoli; da ex giocatore ed allenatore della Juventus la scelta appare un tradimento per il popolo juventino. Il tecnico pugliese, infatti, approda all'Inter, tra l'euforia ma anche le perplessità dei fan nerazzurri. Apprezzato, conosciuto ed affermato a livello nazionale, Conte deve ancora dimostrare tanto, tutto anzi, a livello europeo e l'Inter è ambiziosa, così come il suo pubblico. Ma i risultati non arrivano: l'Inter, nel Gruppo F con Barcellona, Borussia Dortmund e Slavia Praga, non va oltre i 7 punti in 6 partite (media di 1,17 a partita), perdendo andata e ritorno con Barcellona, ma soprattutto non riuscendo a gestire una partita che sembrava ormai su binari favorevoli contro il Borussia, in Germania (da 0-2 a 3-2). L'Inter abbandona la massima competizione europea, retrocede in Europa League e dopo la pausa forzata causa lockdown mondiale, raggiunge la finale, perdendo contro il Siviglia.

Champions League 2020-2021: fase a gironi

Soccrates Images/Getty Images

Infine, la disavventura europea di quest'anno. Conte non riesce nella formalità di traghettare l'Inter agli ottavi di finale di Champions League in un girone insidioso ma non impossibile, dove anche il blasone del Real Madrid, seppur qualificato, alle volte viene a meno contro Borussia M'Gladbach e Shakhtar Donetsk. Come con la Juventus alla sua seconda esperienza europea, Conte guadagna appena 6 punti in sei partite (media di 1 a partita), non potendo godere del passaggio del turno e, addirittura, al contrario di quanto successo anni prima, non qualifica l'Inter nemmeno ai sedicesimi di Europa League.


Insomma, il rapporto con la Champions League non è dei migliori, anzi. Conte, nelle sue esperienze tra Torino, Londra e Milano, fino a questo momento, non è mai riuscito ad invertire il trend negativo, sebbene la competizione sia stata da lui vinta nel lontano 1995-96 da giocatore della Juventus. Riuscirà a fare tesoro delle recenti scottature europee nei prossimi anni e rinsaldare il feeling con il massimo titolo?


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