Il protagonista | Alexis Saelemaekers, correre è il mio lavoro
Quante volte, nel calciomercato, è capitato che acquisti effettuati in contemporanea con altri più mediatici si siano rivelati quasi più utili alla causa rispetto all’affare da copertina? Non si tratta del caso in questione, perché quasi un anno dopo la scelta di riportare in Italia Zlatan Ibrahimovic il Milan i dividendi li sta raccogliendo eccome, a livello di mediaticità e di risultati, e solo la pandemia ha impedito di fare il boom anche negli abbonamenti e nel botteghino.
Però è indubbio che il colpaccio del ritorno dello svedese abbia offuscato nel gennaio scorso l’arrivo proprio sul finire del mercato di un ex sconosciuto, capace però di impiegare poco tempo per diventare una pedina chiave di una squadra che continua a correre a perdifiato. E proprio la corsa è la caratteristica più evidente nel calcio di Alexis Saelemaekers, un cavallone tuttofare sulla fascia che i tifosi del Milan hanno imparato ad apprezzare le qualità ben prima di impratichirsi nello scrivere il suo cognome.
Certo sulla fascia dove hanno corso elementi come Roberto Donadoni ogni paragone può apparire blasfemo, ma parametrando il tutto con ciò che richiede il calcio di oggi e con il livello del Milan attuale il belga può ormai essere considerato una certezza. La sua ascesa è l’emblema dell’impennata avuta dal Milan dopo il lockdown. Già bravo ad imporsi nelle prime settimane dal suo arrivo pre-pandemia, l’ex Anderlecht è diventato un punto fermo dopo la ripresa del campionato crescendo ulteriormente nel livello delle prestazioni dall’inizio dell’attuale campionato fino a completare il sorpasso su Castillejo per il ruolo di esterno alto alle spalle del centravanti. Bravo Pioli a capire come sfruttarlo e bravo il ragazzo a non sedersi sugli allori delle prime buone partite.
Il debutto nella Nazionale maggiore, arrivato a fine settembre e subito bagnato con un assist vincente per Batshuayi non è che la riprova dell’affidabilità di un giocatore che somma le caratteristiche dell’esterno moderno: veloce, tecnico, bravo nel dribbling, ma non fanatico dello stesso, ma anche duttile al punto da poter essere utilizzato lungo tutta la fascia, come terzino o esterno d’attacco, a destra e a sinistra. Un vero e proprio tesoro, che contro la Fiorentina ha spaccato pur essendo reduce da un infortunio con la sua corsa sempre lucida, le sue accelerazioni, i cambi di passo e i ripiegamenti in fase difensiva. L’intensità che mette in ogni giocata fino all’ultimo minuto ne fa uno dei simboli di una squadra umile e affamata. Riscattato in estate per 7 milioni, il suo valore si è già triplicato. E per un giocatore di cinque mesi più giovane rispetto a un certo Gigio Donnarumma i margini di miglioramento sembrano quasi infiniti...