Il possibile errore della Corte d'Appello a cui potrebbe appellarsi la Juve

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Il logo della Juventus / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Fabrizio Bava, docente di economia aziendale all'Università di Torino, ha rilasciato delle dichiarazioni al Corriere di Torino. Bava, nello specifico, si è soffermato sulla sentenza della Corte d'Appello Federale nei confronti della Juventus. Secondo il professore la sentenza contiene un errore grave che sarebbe del tutto ribaltabile al Collegio di Garanzia del CONI, ovvero l'aver usato il solo caso plusvalenze come indicativo di un'alterazione del bilancio (a differenza di quanto specificato dalla Consob). Ecco quanto affermato da Bava:

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Juventus logo / Marco Canoniero/GettyImages

“Le motivazioni della sentenza sulle plusvalenze affermano: «Esattamente come rappresentato dalla Procura federale nel proprio deferimento e come anche e soprattutto rappresentato da Consob nella propria delibera 22482/2022 ove è chiarito, senza mezzi termini, che il comportamento della Juve comporta la “violazione del principio dell’attendibilità della situazione patrimoniale-finanziaria, del risultato economico e dei flussi finanziari dell’entità previsto dallo IAS 1” . I bilanci della Juve (cui Consob si riferisce) semplicemente non sono attendibili». Si può notare l’utilizzo delle espressioni rafforzative «come anche e soprattutto», «senza mezzi termini» e «semplicemente» .Peccato che la Consob, quando ha affermato quanto sopra riportato, non si riferisse alle sole plusvalenze (tema oggetto della sentenza); ma a ben cinque poste di bilancio, comprese le note «manovre stipendi»".

In seguito Bava ha aggiunto: “La frase aggiunta, nelle motivazioni: «I bilanci della Juve (cui Consob si riferisce) semplicemente non sono attendibili» è un ulteriore rafforzativo che sarebbe stato da evitare, considerato che la Consob, «semplicemente» non ha mai detto che i bilanci non fossero attendibili a causa delle plusvalenze (pur ritenendo errata la contabilizzazione di quantomeno 10 operazioni incrociate negli esercizi 2019/20 e 2020/21). Nelle motivazioni della sentenza, pertanto, si attribuisce alla Consob una valutazione come se riguardasse, solamente, il tema delle plusvalenze. In sostanza, le motivazioni della sentenza attribuiscono alla Consob un’affermazione che, in quei termini, non ha mai fatto. Aver usato il solo caso delle plusvalenze per dichiarare che il bilancio è artefatto, è voler cogliere una parte (solo caso delle plusvalenze) per il tutto (intero bilancio): una sineddoche giuridica che crea storture evidenti”.