Il piano triennale della Juve per tornare grande: orizzonte 2027

Dalla valorizzazione dei giovani a una prospettiva diversa.
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FBL-ITA-SERIEA-NAPOLI-JUVENTUS / CARLO HERMANN/GettyImages
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La Juventus vive per certi versi sospesa tra il peso di un presente non facile e il proposito di tornare grande, sia a livello italiano che pensando alle coppe europee. La giornata di ieri ha fornito diversi spunti in questo senso, considerando le dichiarazioni di Scanavino e quelle di Allegri, spunti che si legano alla fotografia del momento bianconero: l'edizione odierna del Corriere dello Sport si sofferma proprio sul percorso intrapreso (e da intraprendere) per tornare ad alto livello.

Quanto accaduto negli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti, la situazione societaria ha regalato insidie importanti e le esigenze finanziarie hanno fatto sì che la strategia mutasse in modo netto: giovani da lanciare in prima squadra, ingaggi più bassi e riduzione dell'età media. Cosa accadrà da qui in poi? Il quotidiano prova a rispondere, citando nuove prospettive di prosperità e un approccio più ambizioso.

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Il piano è triennale e prevede l'utilizzo degli introiti (connessi a Champions e Mondiale per Club) nell'ottica di rafforzare la squadra, senza dunque l'esigenza di mantenersi prudenti ad ogni costo. Il potere contrattuale nell'acquisto dei calciatori logicamente crescerà, pur senza fare follie, e l'obiettivo Scudetto tornerà in ballo già a partire dalla prossima stagione, senza "nascondersi" dietro a missioni più abbordabili.

L'obiettivo finale, col 2027 come orizzonte, sarà quello di rivelarsi competitivi anche sul fronte europeo e di ritrovare il noto "obbligo" di vincere che contraddistingue il DNA bianconero. In sostanza si punta a tornare al livello della Juventus che, col primo Allegri, arrivò a giocarsi la finale di Champions League.