Il pessimismo sul fronte Champions e il possibile cambio modulo: parla Calzona

Francesco Calzona
Francesco Calzona / Francesco Pecoraro/GettyImages
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Sonora sconfitta interna per il Napoli che nel lunch match della 30ª giornata di Serie A cade sotto i colpi dell'Atalanta. Al fischio finale il risultato vede gli azzurri sconfitti 3-0, con il Maradona che non risparmia fischi e critiche nei confronti della squadra di Francesco Calzona. Al termine dell'incontro lo stesso tecnico dei partenopei ha parlato così ai microfoni di DAZN:

Più meriti dell'Atalanta o demeriti del Napoli?
"Ci sono i meriti di una squadra forte ma anche i demeriti nostri, perché a volte ci sciogliamo e siamo fragili. Con la palla la squadra riesce a creare. È la prima partita che non facciamo gol da quando ci sono io, però dobbiamo trovare un po' di solidità dietro".

La Champions è troppo lontana?
"Le possibilità si sono assottigliate però dobbiamo continuare a guardare avanti e a vincere le partite, ma soprattutto a migliorare. La matematica non ci condanna ma le possibilità sono minime".

C'è qualcosa di cui non è soddisfatto nei movimenti senza palla degli attaccanti?
"Non è un problema di linea difensiva ma di squadra. Se arrivi tardi su una pressione e la pressione è singola diventa difficile. L'input lo dà chi va in pressione e oggi non l'abbiamo fatto. Ci vuole continuità sotto questo aspetto. La difesa non si può fare di fantasia, dev'essere organizzata".

Perché la differenza rispetto al Napoli dell'anno scorso è così netta?
"Le vicissitudini le conosciamo tutti: tre allenatori, problemi, giocatori importanti che sono andati via e quelli nuovi che non hanno trovato un ambiente ideale. Giocatori provenienti dall'estero avrebbero avuto bisogno di una situazione più lineare e hanno inciso poco. Questo può essere uno dei problemi, però sono quelle annate che nascono in un certo modo e non possiamo farci niente".

Su Simeone e Raspadori:
"Raspadori in quella posizione perché si allena bene e mi dà garanzie, poi può fare non benissimo. Gli esterni sono questi. Raspadori mi dà garanzie, chiaro che preferirebbe giocare centrale ma è uno che si adatta. Simeone è entrato bene, ma quando cambiamo modulo perdiamo le distanze e diventiamo più vulnerabili. Questa squadra non è pronta a cambiare modulo; abbiamo creato occasioni ma con confusione".

In che posizione Raspadori si sente più a suo agio?
"Lui si sente una prima punta, me l'ha detto. Non è questo il problema perché davanti abbiamo tre attaccanti e avendo Osimhen devi farlo giocare. Cambiare modulo ti porta a un centrocampo a due e sacrifichiamo Lobotka che dovrebbe coprire più campo. Anguissa non è nelle migliori condizioni. Si cerca di dare più solidità ed è chiaro che in avanti si sacrifica qualcuno, come Simeone che meritetebbe più spazio".