Il pedigree di Asensio o la "futurabilità" di Baldanzi: di cos'ha bisogno il Milan?
Nella prossima sessione di mercato, il Milan potrebbe andare a caccia di un trequartista...di nuovo.
Già, l'estenuante telenovela vista la scorsa estate con Charles De Ketelaere potrebbe avere una seconda stagione, visto che i rossoneri dovranno trovare un sostituto in caso di partenza di Brahim Diaz. A giugno scadrà infatti il prestito dello spagnolo e Maldini e Massara proveranno ad abbassare i 22 milioni concordati ormai due anni fa per il suo riscatto. Difficile, molto difficile, però che il Real Madrid conceda uno sconto, sapendo di poter trovare un altro club disposto a spendere quella cifra per il giocatore.
Morale della favola: le possibilità che il Milan 2023/24 possa rimanere orfano del suo numero 10 sono molto alte, tant'è che è già partito il casting per trovarne un erede. Stando alle ultime voci di corridoio, i principali indiziati sono Marco Asensio e Tommaso Baldanzi, due giocatori diversi sotto diversi punti di vista, ma accomunati da una sola particolarità: costano tanto. In maniera diversa, però. Lo spagnolo, infatti, non rinnoverà con il Real Madrid e a giugno sarà libero di trovarsi una nuova sistemazione. Solo che, come capita sempre con gli svincolati, per convincerlo a firmare servirà proporgli un ingaggio ben più alto rispetto a quello che percepiva con i blancos (secondo TMW chiede almeno 5 milioni netti all'anno). Baldanzi invece non ha (ancora) grosse pretese contrattuali e l'unico ostacolo riguarda l'Empoli, che per lasciarlo andare chiede tra i 15 e i 20 milioni di euro.
Ci siamo abituati all'austerity del Milan (così come a quella di tutta la Serie A) e nemmeno in caso di qualificazione alla prossima Champions League i rossoneri andrebbero a comprare entrambi i giocatori in questione. Va fatta una scelta.
Asensio o Baldanzi: qual è il profilo ideale per la trequarti del Milan?
Trovo personalmente strano che i rossoneri abbiano iniziato a seguire due trequartisti così diversi tra loro. Non parlo del mero aspetto tecnico, bensì del tipo di calciatore che rappresentano e, soprattutto, delle ambizioni che comporterebbe un loro eventuale acquisto.
Mi spiego meglio. Asensio è già maturo, ha fatto vedere di cosa è capace e ora che ha constatato - suo malgrado - che il suo talento non è bastato per imporsi in una rosa galactica è alla ricerca di un nuovo club in cui rilanciarsi. Difficilmente ad accoglierlo sarà un club di primissima fascia (City, PSG, Bayern, etc.), più probabile che ad accoglierlo sia invece una squadra medio-grande che, attraverso il suo arrivo, vuole dimostrare di voler ad alzare l'asticella.
Baldanzi è invece il nuovo che avanza, l'ultimo enfant prodige sfornato dalla scuola empolese che deve solo scegliere in quale piazza far decollare una carriera che, a prescindere dalla destinazione, si prospetta comunque interessante. Le italiane stanno facendo a gara per accaparrarselo, perché ne guadagnerebbero anche in termini di reputazione: chi lo prende diventa infatti il club che continua a credere nei giovani azzurri, che valorizza il made in Italy in un periodo storico così buio.
Il Milan deve dunque decidere quale uscita imboccare: se vuole mandare un segnale di forza sia in Serie A sia in Europa, deve prendere Asensio; se invece intende proseguire con la linea verde che ha prodotto grandi risultati negli ultimi anni, allora deve puntare su Baldanzi. In entrambi i casi ci sarebbero problemi relativi all'ambientamento: lo spagnolo ha dato sfoggio delle sue qualità, ma la Serie A è ben diversa da La Liga, mentre per il classe 2003 sarebbe la prima esperienza in una big.
A prescindere dall'obiettivo che il Milan sceglierà (probabilmente nelle prossime settimane salteranno fuori altri nomi), non vediamo l'ora di assistere alla seconda stagione della telenovela-trequartista in casa rossonera che, com'è accaduto con De Ketelaere, ci terrà compagnia per tutta l'estate.