Il patteggiamento è un'opzione per la Juve ma presenta un rischio (anche per Chiné)

Ferrero
Ferrero / Stefano Guidi/GettyImages
facebooktwitterreddit

Entro dopodomani i legali della Juventus saranno chiamati a presentare la memoria difensiva legata al secondo filone d'inchiesta, quello notoriamente connesso alla manovra stipendi. Da tempo è nell'aria anche l'idea di un patteggiamento, ipotesi che col tempo è sembrata farsi sempre più concreta e che - secondo La Gazzetta dello Sport - dalla Continassa definirebbero come "un'opzione", senza dunque prenderne le distanze.

Che sconto si avrebbe sulla pena?

Le indagini legate alla manovra stipendi si sono chiuse il 12 aprile scorso, la Juve non è stata ancora deferita e la richiesta di patteggiamento potrebbe arrivare sia prima che dopo il deferimento (in caso di mancata recidività). Se il patteggiamento venisse chiesto prima del deferimento lo sconto della pena potrebbe essere di metà, diventerebbe invece di un terzo qualora la richiesta arrivasse dopo il deferimento.

Il possibile rischio

Il quotidiano si sofferma anche sui rischi legati al patteggiamento, rischi connessi sia alla parte bianconera che al procuratore Chiné: la Rosea parla di un potenziale ritorno d'immagine negativo. La Juve andrebbe a contraddire il fatto di esseri sempre dichiarata innocente, a livello mediatico l'impressione perlomeno sarebbe questa, mentre la Procura non darebbe seguito alla volontà di punire con mano pesante l'eventuale slealtà bianconera, accettando un compromesso.