Il passaggio di Morata a Ronaldo è il passe-partout per la titolarità ma per l’infelicità. E il precedente di Tevez

Alvaro Morata ha dimostrato di essere un attaccante e un calciatore molto intelligente. Lo spagnolo è tornato alla Juventus con l'etichettà di quarta scelta per l'attacco, un'etichetta che lo stesso giocatore ha cancellato dopo poche apparizioni.

In tanti non si attendevano un rendimento così importante da parte di Alvaro Morata. Alla Juventus ha trovato la sua seconda casa, un ambiente ideale, e si è inserito molto bene negli schemi di Andrea Pirlo, diventando sin da subito titolare con la maglia bianconera.

Adesso è Morata la spalla ideale di Cristiano Ronaldo, attendendo il rilancio (?) di Paulo Dybala. Lo spagnolo si è messo al servizio della squadra e anche del portoghese, provando a svolgere il ruolo di Benzema nel Real, l'attaccante perfetto per CR7. Alvaro ha rinunciato alla gioia personale per la gioia collettiva. L'assist di Morata a Ronaldo in Juve-Atalanta a inizio gara, quello che ha poi portato allo sciagurato colpo di tacco sbagliato a porta vuota, è il simbolo dell'atteggiamento di Alvaro Morata, intelligente sì ma succube di CR7. Così facendo ha la maglia da titolare 'garantita' ma bisogna saper scegliere quando fare il bene della squadra e quello di Ronaldo. In quel momento Alvaro avrebbe dovuto far gol, senza l'assistenza a CR7. E non è la prima volta che accade.

Allegri, diverso tempo fa, disse di Morata: "Quando Morata è arrivato tirava solamente in porta. Poi l’argentino, Tevez, ha iniziato a guardarlo di traverso. Allora ha iniziato a passare il pallone, solo che ha smesso di tirare. Gli ho detto di comprendere le situazioni e di agire di conseguenza". Alvaro deve capire bene quando passare il pallone a Cristiano Ronaldo perché meglio posizionato di lui e quando diventare 'spietato' cecchino e far gol per il bene suo ma soprattutto della Juve.

Segui 90min su Facebook, Instagram e Telegram per restare aggiornato sulle ultime news dal mondo della Juventus e della Serie A.